Viaggio tra cultura e montagna...


Diario di viaggio...


20/10/2013

Mancano 2 giorni alla partenza....partenza per dove?

Partenza da venezia il 22 Ottobre, direzione India.

All'arrivo mi attende Thomas, un medico indiano, che mi ospiterà a casa sua per un paio di giorni, tempo di ambientarmi e poi comincia il viaggio vero e proprio...

Ora non posso sapere se riuscirò a rispettare tutti o almeno alcunee linee conduttrici che mi son preparato in questi mesi...

L'unica certezza che ho, è che vivrò questo viaggio al massimo, scrivendo come lo fa uno scrittore su delle pagine bianche,il suo destino... vivendo giorno per giorno, non dimenticando mai quanto fortunato sono, a poter vivere quest'avventura...

24/10/2013

Dopo un giorno con Tomas, sono ospite all'interno del centro del cottolengo a Kochi.

Va caldo il pomeriggio, ma fortunatamente ci sono ventilatori ovunque...

Ho una stanza con bagno, e durante la giornata ho un sacco di possibilita', ci sono da aiutare i 40 aspiti con problemi mentali e fisici di ogni genere...

Poi sempre all'interno del centro che comprende 5 ettari di tereno, ci sono anche 5 mucche un cane, 2 vitellini, nati da qualche giorno e 1 cane...

L'impatto con l'Idia e' stato piuttosto forte, la diversita' e' abissale sotto quasi ogni aspetto...posso dire che mi e' stato di grande aiuto aver visitato gia' Bangkok...iltraffico e' qualcosa di indescrivibile, bisogna esserci in mezzo per capire che cos'e'...la difficolta maggiore e' abituarsi all'odore della citta' e al gusto del cibo, che tra le altre cose solitamente e mooolto piccante...

Staro' qui un due-tre giorni, sento che devo ancora capire questo mondo che non ha pressoche' niente in comune con il nostro...poi iniziero il viaggio verso sud, spostandomi anche un po' all'interno...

29/10/2013

Grazie mille per il sostegno...

Qui va tutto bene,anzi, oserei dire benissimo...

Sono arrivato ieri all'Hinterland Village, dove ho trovano molti amici...

Oggi sveglia alle 5:00, passeggiata nei dintorni con il mio amico Gokul, e poi bagno in piscina con i due cani...

Poi alle 8 si inizia a lavorare, alle 10 colazione...(un vero pranzo a base di cus cus con banane e mais, fantastico) poi si ritorna al lavoro fino alla 13.

Un'altro pranzo, e poi si continua a lavorare fino alle 16:30.

Domani se riesco metto qualche foto in piu.

Oggi contattato il prossimo centro woofing...il 2 Novembre devo lasciare questo paradiso, andro per due giorni in un parco naturale dove sembra ci siano Tigri ed Elefant, tempo che si liberi il 4 l'altro centro woofing nei pressi di Vandiperiyar all,interno del kerala...a presto! ;-)

1/11/2013

Si vede che l'inverno sta arrivanto anche qui, piove almeno una volta al giorno...Loro dicono che sta per arrivare il freddo, tradotto per noi 20 gradi di media...non vedo l'ora che arrivi l'inverno :-)

Domani pulman per Kumally, 150 km verso l'interno...li dopo due giorni nel parco nazionale delle Tigri, dove dicono che si vedono pero' un sacco di Elefanti, staro ospite per un due setimane in un'altra farm...
ciauu!!!

4/11/2013

Ok, lo ammetto, puo sembrare che il posto dove dormo e su un albero....infatti e proprio cosi...
Kumaly e un po caotica ma mai come Kochi, poi la Farm da dove domani iniziero a lavorare per un 2/3 settimane e a 10 km dalla citta, fortunatamente arrivarci dalla citta in bus costa un po' meno di 10 centesimi...Di lavori c'e ne son tanti da fare, iniziero a curare le piantagioni di Cardamomo assieme ad altri 5 Indiani super simpatici...non c'e internet e questo da un certo punto di vista e decisamente un bene, adesso vado a prendermi un tappeto da mettere fuori sul mini terrazzino per rilassarmi e meditare finito il lavoro.Per la cronaca l'orario e 8-15 con due pause.

Ho trovato un ristorantino niente male, con due euro ti fatto una specie di riso alla cantonese con la frittata a parte, del pollo al burro immerso in una salsa fantastica, e delle Ciapata (tipo pane).Oggi in ristorante mentre pranzavo su un classico tavolino per due, si e seduto un tipo ed ha iniziato a pranzare con me...Mi e sembrata un po' strana all'inizio, ma poi alla fine dei conti non e male, anzi mi piace un sacco...

Ciao, a presto...

Ps.sulle tastiere indiane non esistono le lettere accentate...

9/11/2013

Quante cose in cosi poco tempo...non ho mai scritto cosi tanto come i questi ultimi giorni sul mio diario...
Per farla breve la farm con la casa sull'albero si e rivelata una farm per il figlio di Bear Grylls, con ogni animale possibile immaginabile, ed insetto abnorme fuori dal comune, ed essendo a 1000 metri, il tutto accompagnato da una pioggia torrenziale costante per due giorni, con durante il lavoro nella piantagione di cardamomo, delle fantastiche sanguisughe che ti si attaccavano ovunque...

Dopo un giorno in un appartamento del mio amico Ramesh a Kumily, mi son trasferito un un'altra farm a Feny Land
Nariyapuram vicino trirandrum...100km circa...qui si ci sto volentieri ad aiutare Jessy, una signora che dopo che tre anni fa e rimasta vedova, l'orto botanico di Viswadarsanam - "Centre for humanity and nature" famoso e conosciuto in tutto il Kerala e stato abbandonato, e il mio lavoro nelle prossine due settimane sara quello di iniziare a farlo rivivere, e trasformarlo a quello che era prima con le scuole che venivano a visitarlo anche da Kochi...

Sveglialle 9 di lavora fino alle 11 e poi dalle 15 fino alle 5, non male, mi rimane molto tempo libero.Jessy fa da mangiare da dio, e ogni tanto ci scambiamo le ricette, io le do quelle italiane e lei quelle Indiane...

Qui al contrario di Kumily c' sempre il sole e fa ben caldo...ciao a presto!

13/11/2013

Be...Grazie a tutti per il tifo!!!
Ormai son gia passati piu di venti giorni, e mi son veramente volati.Fortunatamentenon e una vacanza di 3 settimane, ma ho ancora piu di otto mesi! ;-)
Nella farm devo ammettere che si sta proprio bene.Pulire dopo mesi di abbandono il parco, tagliare le siepi, costruire muretti in pietra(ieri sera e arrivata la malta) , rimettere in sesto due biciclette di una ventina di anni fa, non ci si annoia diciamo...
Nei momenti liberi oltre che a continuare a studiare l'inglese meditare, guardare qualche film, inizio a programmare pian pianino il prossimo spostamento con relativa meta, mi piace un sacco da una parte programmare, e dall'altra lasciare anche qualcosa di indefinito. E come iniziare a leggere un libro che ho scelto io, la trama la conosco un po' da quello che mi dice la prefazione, ma il finale e' aperto e lo decido io...

17/11/2013

Credevo che almeno qui in India non dovessi avere inviti, ed invece il 24 Novembre c'e il matrimonio del fratello di Binu a Kochi e mi ha chiesto se vado, mentre Jessy, la signora della farm dove sono ora, mi ha invitato di andare con lei a Bangalore per conoscere suo figlio e per vedere la sua nupotina che e nata 4 giorni fa...

Ormai mancano quattro giorni alla partenza, e questa mattina anche con i consigli di Jessy, mi son messo a pianificare a grandi linee il tour che nelle prossime due settimane mi portera' ad entrare in Sry Lanka, dovendo rinunciare al matrimonio, mi porterebbe troppo fuori strada...

Pensavo di seguire la costa, da Kovalam passando per Thiruvananthapuram, poi Nagercoil e Kanniyakumari, e infine pensavo di risalire fino a Thoothukudi.

Una volta li, sono si puo dire arrivato...poi come detto in precedenza, il finale e libero, a grandi linee l'idea era questa...Nelle prime due settimane se non avro' problemi ed entrare in Sry Lanka con il traghetto, mi attendono due settimane di lavoro in una delle 5 farm che sono presenti sull'isola.

Ho saputo che Carla D'Adamo, il capogruppo del viaggio in Patagonia che ho fatto nel 2007, e' possibile che sia con il suo gruppo di "viaggi avventure nel mondo" in Sry Lanka da Natale a capodanno, ci simo scambiati e-mail e telefono, sarebbe bello rivederla.

Iniziavo a credere di essermi portato dietro la tenda inutilmente, ed invece la scorsa notte e venuta giu' tanta di quella pioggia che il tetto del mio piccolo cottage, ha iniziato a far acqua, in tutti i sensi...grazie all'uso dei teli impermeabili ho salvato il letto e la roba...

Ringrazio ancora per tutte le belle frasi scritte qui sotto...a presto :-)

20/11/2013

Una cosa veloce, ho quello di fronte a me, che e impestato di raffreddore, continua a torrirre in un modo non umano.E di computer inutile dire che c'e' ne sono solamente due e naturalemnte non potevano che metterlli con i due monitor attaccati.

Questa sera e' la prima volta che ho una sensazione simile a quando con Matteo, si partiva la mattina, assieme alle nostre due fidate bici, verso sud con l'obbiettivo di arrivare in Grecia...Ora l'obbiettivo e un po' diverso, sono solo, e non ho una bici ok, ma ricordo quella sensazione di liberta', eccitazione per la scoperta, il non sapere che ti apetta e dove dormirai la sera, la gente che incontrerai (valido solo per l,india) gli incidenti che ti aspettano nei trasferimenti con i pulman locali...devo ammetterlo, e una cosa veramente incredibile!

ps. Il ragno della foto, l'ho visto mentre cenavamo in casa sua, sulla tenda vicino al tavolo in soggiorno...a detta di Jessy non e molto grande, c'e' ne sono anche piu' grandi...

Per quanto riguarda quella cosa sopra il letto, due sere ho dovuto causa "temporale indiano" (io li classifico in una categoria a parte in quanto secondo me non possono rientrare in quella del "classico temporale estivo" causa pioggia torrenziale, che ha creato piccoli torrenti di 30 cm d'acqua in meno di 5 minuti ) ho dovuto improvvisare con la copertura della tenda... ;-)

22/11/2013

"dai zo, te me buti su una Palacinka"

"te vol anche patate in tecia e una Lubianska"

Quanto dicevo che il bello del viaggio e il non sapere mai che cosa ti aspetta?Diciamo che l'ultima cosa che mi aspettavo era di ordinare in triestino qui in India...

E' un locale italiano a Varkala, gestito da Alberto un ragazzo di trentatre anni di Vittorio Veneto, e Stefano, ventisette anni di Trieste.Inutile dire che la pizza è spaziale, come la pasta alla Amatriciana.

Sono veramente in gamba, ieri sera sera siamo andati in alcuni locali sopra la scogliera, con davanti sono una spiaggia ed una distesa infinita di oceano...I locali sono un misto tra occidente ed oriente, ho conosuito un sacco di ragazzi europei, la maggior parte del nord europa, tutti a parlare e ad ascoltare i gruppi di Indiani che impovvisano con le chitarre canzoni più o meno famose, fino alle tre di notte...

Un intreccio di vite, di viaggiatori incredibile, Anna ha la mia età, dalla scandinavia è venuta qui per un due mesi, e tra un po proseguirà la sua avventura verso la Thailandia, una giovane coppia Italiana che ha vissuto a Londra, dopo 5 mesi in giro per l'india sono capitati qui, e tra un mesetto proseguiranno verso nord, altri ragazzi Coreani, inglesi, tedeschi che vivono qui per sei mesi all'anno, e poi si inventano un lavoro il resto dell'anno,ognuno con il suo bagaglio di esperienze e la sua storia...

Poi ci sono io, che dopo un mese in India sono quello che è qui da meno tempo.Rimarrò qui fino ai primi di dicembre, per poi spostarmi direttamente in Sri Lanka e lavorare un due settimane nelle farm presenti sull'isola

I primi di gennaio, Tommaso, un'altro ragazzo italiano ritorna in un ashram dove ha già passato due settimane, in mezzo alla giungla e alle scimmie,si medita, e si fa un corso di yoga, per i volontari che danno una mano è tutto gratuito, questo vicino Madurai.Oltre ad avermi dato un bel po' di dritte sulla meditazione (lui lo fa da anni) ci scambieremo i numeri di telefono e come avevo scritto, la trama del mio viaggio è abbozzata, ma il contenuto è ancora da scrivere...

28/11/2013

AUGURI DAVIDEEEE!!!

Io ho attivato il babbonatale Indiano da qui, un po' in anticipo, spero che abbia fatto il suo dovere e ti sia arrivato in tempo per il tuo compleanno...

Qui procede tutto bene, con la scoperta che al contrario di quello che mi aveva confermato l'ambasciata dello Sri Lanka, non c'è più da un'anno la barca che porta sull'isola, quindi ieri sono andato in stazione e mi son preso un biglietto Varkala - Madurai, second clas slip, sono quelle più scrause, ma tutti qui mi hanno detto che è un'esperienza da fare, ho la cuccetta più in basso purtroppo, ma almeno potrò alzarmi quando voglio...

Poi dopo dodici ore alle 6 e mezza di mattina arrivo a Madurai, e da li ho l'aereo per Colombo, la capitale. (52 euro)

per la cronaca il treno costa 180 rupie, sonopoco più di due euro...

Nella farm principale, quella più grande, sanno già del mio arrivo, spero di incontrare altri ragazzi e ragazze, come qui per passare due, tre settimane piacevoli! :-)

30/11/2013

Second class sleep, è assolutamente da provare…

Me l’anno detto tutti, ed avevano ragione. Ok, ti fai una notte in bianco.

Quando è arrivato il treno con soli cinque minuti di ritardo, non ci potevo credere.Ore undici, ormai a letto, sento urlare fuori dal finestrino:caffè, teee, ciapati.

Come un bambino la prima volta che va al luna park, mi alzo e scendo un attimo dal treno ad ammirare la magia di quel momento, è stato indescrivibile vedere il treno, i venditori ambulanti di caffè girare con la damigiana ermetica, osservare la gente, incredibile!

Vengo svegliato da i vicini di cuccetta, che mi avvisano che alle cinque, arriviamo.

Un’ora prima del previsto, non ci potevo credere.

Ore cinque e dieci, mi aspettavo di vedere una Madurai che dorme ancora, invece, dopo aver fatto una bella passeggiata per le vie, aver osservato tutti i conducenti di tuc tuc, lavare con accuratezza il proprio mezzo di sostentamento.Dopo aver fatto la fila per entrare in moschea, mentre si vedevano ancora le stelle, all’interno del tempio, mi trovo un duecento persone, tutte colorate in viso con i caratteristici segni indù, spesso a petto nudo, che a volte corrono per il tempio, e si fanno largo tra le altre persone per arrivare tutti in una sala.

Io tra tutta la folla son riuscito a vedere, forse perche gli Indiani sono tutti piccolini, un elefante chew rappresentava Shiva, e un sacco di fiori, incensi e candele. Una l’ho accesa anch’io.

Cera anche una mucca veramente magra, dove tutti passavano e la toccavano, alcuni gli davano da mangiare e spesso si inchinavano per terra.

Alle sei e mezza che sono uscito, era già bello chiaro, e dopo un due foto ho proseguito per la mia strada, felice di essermi fatto travolgere da quella che sembrava il vero credo per gli Induisti.

Otto, è difficile da dimenticare come nome, è un ragazzo tedesco che ha un anno meno di me, e che dall’aeroporto, abbiamo deciso di condividere un pezzo di avventura assieme. Avevamo le stesse idee, e le stesse mete. Un posto tranquillo vicino la spiaggia per riposare un due tre giorni dal viaggio (sono sveglio da quasi due giorni) e poi io vado a lavorare nel centro che si trova in mezzo all’isola, ed il suo programma era quello di andare a meditare in una Ashram a 10 minuti di distanza da lì.

Finalmente dopo oltre un mese riesco a parlare abbastanza fluente in inglese, era anche ora! J

Ok nove euro a notte sono veramente un sacco, ma camera doppia con bagno, e dove in dieci passi forse undici sei in spiaggia, con vista sull’oceano, penso che me valgano la pena.

devo ammettere che non sarà facile reallizzare che sono in Sry lanka, e quando l'ho detto a Otto, ho scoperto che siamo in due a non aver ancora realizzato...

09/12/2013

Il Tuc Tuc gira a desta per una stradina sterrata. C'è un sacco di fango, e le ruote arrancano nel buio.A far luce solamente il timida duce dell'abbagliante del mezzo. Dopo un chilometro ci accolgono in tre persone con delle torce in mano.

Sono arrivato nella mia prima farm in Sry Lanka.

Ciaminda, il volontario che gestisce la Farm, Mala la cuoca e Teresa, un'altra Woofer come me, che è li da tre settimane.

La mattina alla luce di un timido sole vedo il magnifico posto dove sono arrivato.Cinque ettari o più di prati, campi coltivati.Ne fanno parte quattro gatti, 8 cani, tra cuccioli e adulti, quattordici capre e sessanta mucche.

La giornata inizia alle sei, poi dopo un'ora vado a prendere il latte appena munto, ancora caldo.E veramente buonissimo.

Il lavoro ricomincia fino alla colazione a base di riso e vari condimenti tutti a base di Kerry.Il lavoro prosegue o in orto a zappare la terra (calli ovunque sulle mani) o a piantare svariate piante.

Alle undici si finisce di lavorare, e dopo il pranzo, relax fino alle tre, quando il lavoro può ricominciare fino alle cinque.

Qualche volta si va tutti assieme a catturare i vitelli in un prato che assomiglia molto ad uno che ho visto in Svizzera.Devo ammettere, prendere con il lazzo i vitelli non è per niente un impresa facile.Alle volte si va la sera con il buio che è leggermente più facile.

Prima di cena, con Ciaminda si porta con la moto a vendere alla casa nel paese vicino E' capitato che mi son trovato seduto dietro la moto con davanti a me un sacco da venticinque chili di riso, la tanica del latte da cinquanta litri vuota e le borse della spesa.E' stato veramente divertente!

Dopo cena, inutile dire che si va a letto presto...

Lo scorso Aprile alle tre di notte sono entrati nella farm un branco di Elefanti, che hanno distrutto tutto, ed alcune notti non nego di aver scambiato i vari rumori della farm per qualche timido barrito in lontananza.Per fortuna non è mai successo mentre ero li io.

Dopo una settimana sono partito con Teresa per anuradhapura dove ci sono due templi bellissimi.

Uno dei due, quello in pietra, assomiglia ad una costruzione Maya.Domani noleggiamo due biciclette ed andiamo a farci un giro per tutta la zona, visitandoli più da vicino.

10/12/2014

Con le bici a spasso per la zona dei templi...Un salto nel passato.

Sono stati i più belli che abbia mai visto, veramente incredibili.Pochissimi turisti, ci facevano compagnia solamente le molte cerimonie e preghiere buddiste.

E' stata una giornata intensa.Ora dopo una doccia ed un po' di riposo, domani con calma, si riparte verso un altra avventura:un tempio enorme, scavato interamente all'interno di una grotta naturale a Dambulla...

11/12/2013

Il Budda più grane che abbia mai visto. Lo si vedeva già dalla fermata dove siamo scesi. Misurava ad occhio una ventina di metri, se non qualcosa di più.Era in posizione seduta, e completamente ricoperto d’una lamina dorata. Guardando le faccie dei turisti che uscivano, e chiedendo a dei trdrschi fuori dal tempio, hanno confermato che il tempio all’interno non è niente di che, la parte più bella è proprio il gigantesco Budda posto fuori. Decidiamo di proseguire, e da Uruganda andiamo a Segheria.

Dopo aver fatto amicizia con una coppia di ragazzi Sloveni, si va a visitare il parco, con la sua piccola montagnola al centro.

Prendiamo dei gradoni scavati nella roccia alla nostra destra. L’ambiente si fa sempre più magico quando iniziamo ad entrare nella giungla. Le liane che scendono dagli alberi, alle volte a formare dei grovigli che sembrano opere d’arte, assieme ai massi con qualche strana scrittura ai bordi del sentiero, mi fanno ricordare i film di Indiana Jones.E’ stato come entrate in un set cinematografico, dove vedi i protagonisti che spingono un simbolo su una pietra e quest’ultima si sposta, lasciando spazio ad una scalinata che scende verso il basso.

Arrampicandoci su delle ultime facili foccette, davanti a noi si staglia qualcosa di indescrivibile...

12/12/2013

Oggi mi son preso una giornata di relax dopo ieri sera, che il destino mi ha voluto portare a cena in una tavolata decisamente multietnica:i due sloveni, un ragazzo Tedesco, uno Canadese, Teresa dall’Austria, una ragazza Neozelandese, ed il sottoscritto.

Quanto è vero che viaggiando da soli, non si è mai soli.E' da quando sono salito in Aereo in India che sono sempre in compagnia.

Da domani Teresa ritorna verso nord per vedere una ferta buddista, io proseguirò verso la costa sud ovest,direzioneBentota, poi Vergo Galle, per fermarmi per altri dieci giorni un'altra farm nei dintorni di Ambalanthota.

Grazie ancora una volta per tutti i bei commenti!

Ciao a presto!

14/12/2013

Un ragazzino di una decina d’anni vomita il succo di frutta dal finestrino dell’autobus diretto a Colombo, proprio davanti a me. Sia in India che qui in Sli Lanka mi piace un sacco perche sia in treno che negli autobus, le porte di tutti i mezzi sono bloccate in posizione aperta ed in quel momento mi stavo godendo l’aria mattutina, ancora rinfrescata dalla pioggia della notte, proprio sul gradino più basso della porta posteriore del bus.E’ stata una giornata intensa, all’insegna dello spostamento da nord verso l’estremo sud.

Dopo dieci ore di pulman sono arrivato a Galle.

Mi ricorda un sacco Dubrovnick, con la sola differenza che è in grande, e con molto più verde attorno. Dal mio terrazzo vedo l’oceano Indiano, con le sue gigantesche onde che si infrangono sulla scogliera ad un centinaio di metri da me. Riesco a sentile il rumore ritmico delle onde che come enormi escavatori, modellano continuamente la roccia.

Il mio programma è cambiato ancora, ma questa volta penso che sia quello definitivo.

Ho chiamato la farm ad Ambalanthota, e mi è stato comunicato che ha dovuto chiudere perché non hanno la possibilità di avere acqua potabile. Nel frattempo mi ha contattato Ciaminda, già messo al corrente dal volontario dell'altra farm, e mi ha invitato ad andare nuovamente a Kurnegala, dove sono presenti già altri due ragazzi.

Ieri ho prelevato ventimila rupie, un centinaio di euro, calcolando il piano di spese che mi ero fatto con il vecchio programma, ora sarò costretto a spenderle nei prossimi quattro giorni a Matara o a Tangalle viziandomi un po'. In compenso lavorerò nella farm dal diciannove al ventisette di dicembre, e tempo che quest'anno salti la cena di natale, ahaha. :-)

17/12/2013

Sono le nove e mezza del mattino nell’hotel in sulla spiaggia dell’oceano indiano di Dikwella, sulla costa sud dello Sri Lanka.

Sarmas, un uomo sulla sessantina, qualche capello bianco, la pelle consumata da una vita non facile, lavora come cameriere. Sa anche qualche parola di italiano mischiato ad un inglese un po’ incerto.

Come ogni giorno porta la colazione ai turisti seduti fuori sui tavolini della spiaggia. E un giorno come tutti gli altri, ed i sessanta turisti presenti nella struttura sono sparpagliati qua e la.

Gli occhi dell’uomo che racconta la storia, iniziano i luccicare.

“Vengo chiamato a gran voce da alcuni turisti con i quali avevo fatto amicizia. L’acqua dell’oceano aveva lasciato spazio ad una distesa di sabbia. In lontananza si distinguevano bene, le linee delle rocce coralline ad un centinaio di metri dal bagno asciuga. Un gruppetto di turisti mi chiede se posso fargli una fotografia.”

Tutti erano ignari di quello che stava per accadere.

La luce del sole, che penetra attraverso le nuvole, mette in evidenza gli occhi dell’uomo bagnati dalle lacrime.

“Attraverso il display della macchina compatta, vedo un muro d’acqua che si avvicina rapidamente ad una cinquantina di metri da me. La prima ondata è stata forte, ma le aste che sorreggono i grandi ombrelloni formati da foglie di cocco essiccate al sole, reggono l’impatto.”

Si ferma per qualche istante, prende fiato poi prova a continuare il racconto…

“La seconda ondata è stata…”

L’uomo si interrompe, per qualche secondo, poi continua:

“Devastante!Tutta l’ascia che entrava ovunque, le urla della gente. Ricordo che la mia divisa di cameriere formata da pantaloni mera e camicia bianca, quando la riguardai dopo qualche istante, aveva cambiato colore. Ricordo il rosso accesso della camicia, e il fango che ricopriva tutto il resto.

Novantanove morti solo nell’hotel, tra cui una turista.”

L’impeto nel raccontarlo, gli fa venire il fiatone, e tra una boccata e l’atra di aria fresca di una serata tranquilla seduti su un tavolino in spiaggia, mi trasmette quanta paura ha provato in quei momenti.

“L’acqua aveva invaso tutto, fino a due km all’interno della costa, non c’era più nulla che facesse ricordare Dikwella com’era prima di quella tranquilla mattina di un giorno come tutti gli altri.

Questa è la storia, come tante altre che mi sono state raccontate dagli abitanti di questi splendidi posti.

Sono qui da tre giorni, e nonostante il sole non si sia mai fatto vedere, non osso dire che mi annoi. Arrivato in camera, dopo aver contrattato sul prezzo, facendomelo dimezzare dal quattromila a duemila rupie per notte, mi assegnano una camera. E' la prima volta che ho un letto matrimoniale, da dove vedo l'oceano Indiano tramite il terrazzo.

In questi pochi giorni, ho partecipato ad un matrimonio, sono stato invitato ad un funerale, che poi si è rilevato un anniversario di morte.

Il giorno seguente sono stato invitato al banchetto, com'è usanza per i Buddisti offrire dei doni per il defunto.Tutto veramente squisito.

Ieri ho scoperto con sorpresa che era il lunedì di luna piena, ed in tutta l'isola, lavorano solo i benzinai. In questo giorno particolare, tutta la gente va ai templi a pregale il Buddha, e in ogni città si fanno feste e cerimonie.

Ad una di queste mi ha portato un DJ con il qualche ho fatto amicizia il giorno prima. Sono più le volte che ho mangiato fuori, o assieme al personale, che quelle che mi son fatto arrivare la cena in camera.

Domani pensavo di partire e tornare nella farm, dove mi aspetta Ciaminda con altri due woofer, che come me stanno li a lavorare come volontari.

Seduto su un tavolino nuovamente a Varkala in India, posso prendere fiato da una lunga giornata iniziata alle quattro di questa mattina all'

aeroporto di Colombo, e finisce tra amici ritrovati dopo un mese, con mille novità!

Si chiama Coni, vive a Berlino, e come me ha deciso di intraprendere l'esperienza di volontariato nella fam.

Mi ha accolto assieme a Lucill e Nicolà, lei di Losanna Svizzera, lui di Parigi.In quattro a lavorare nella farm, è tutto un'altra esperienza da quella fatta la prima volta.

Quattro candele, un mare di stelle, del buon cibo fatto con il cuore da tutti locali, e woofer, la semplicità che non vuol dire poco cibo, ho passato ( e non me ne voglia nessuno) uno dei natali più belli che ricordi, sarà anche perché con 25 gradi, spesso durante la giornata spesso mi dimenticavo che era Natale.

Non lo so il perchè,forse per la nascita in due giorni di 4 capretti e un vitello, o per le dieci pizze che ho cucinato per Natale, con il forno a legna costruito da un'altro ragazzo italiano, ma sono stati dieci giorni fantastici.

Il lavoro alle volte era veramente duro, ma variava un sacco.

Dal pianificare un attacco muniti di pietre e petardi, prima del sorgere del sole ad un centinaio di scimmie che stanziavano sugli alberi vicino alla farm, le quali avevano già sbaffato quattro alberi di mango, e un campo di mais, fino al fare il massaggio cardiaco ad uno dei capretti che purtroppo non c'è l'ha fatta...

Tornando a cose più allegre,siamo stati ospitati due volte a casa di una famiglia che vive a due chilometri dalla farm ed è veramente incredibile alle volte, come la vera semplicità rende la gente più libera da pregiudizi e più felice, "luminosa".

Ho aggiunto un po' di foto, che penso bastino a descrivere, forse meglio di mille parole quest'ultimo fantastico periodo.

Ogni anno c'è sempre qualcuno che chiede: buoni propositi per il nuovo anno? Quest'anno me lo hanno chiesto qui a Varkala, e la mi risposta è stata alquanto semplice:Mah...i miei sono di continuare così, come questi ormai due mesi abbondanti che son già trascorsi.

Questa sera ho ricevuto un sacco di complimenti per i miglioramenti enormi che riguardano il mio Inglese...

Posso finalmente dire che anche grazie a Teresa, ed a Coni, che sono stati degli ottimi insegnanti, ora il mio inglese non è più imbarazzante, ho iniziato a pensare in Inglese e non più a tradure parola per parola. E dopo ieri sera, che avevo la tv in camera, finalmente , anche i programmi come discovery channel, riesco a guardarli senza grossi problemi! :-)

Ora si passa la fine di quest'anno, che per me e non solo, è stato all'insegna dei cambiamenti e delle nuove esperienza, qui a Varkala, ma i primi di gennaio si parte verso Nord, o meglio verso Goa, sulla costa ovest.

Dopo un breve soggiorno potrò finalmente arrivare a Jaipur, dove mi aspetta l’associazione di Taabar, con i quali trascorrerò un mesetto aiutandoli con l'acquisto di materiale grazie alle donazioni delle numerose persone che lavorano all'Allianz.

30/12/2013

Viva il vivere alla giornata!La casa a Goa è occupata fino al dodici di gennaio.tra due tre giorni parto con Tommaso, il cameriere che lavora qui in riscortante italiano, ed altri ragazzi, in treno verso Bangalore. Poi si vedrà li.

Presumo Hampi e poi Goa, ma non è detto che non finiremo in qualche farm :-)

Oggi andando al bancomat a prelevare, ho visto una signora ed un uomo al lato della strada a cui mancavano tutti e quattro gli arti...

AUGURO A TUTTI UN BUON ANNO!!!

Che porti un sacco di salute a tutti!

Penso che non solo ci si possa accontentare, ma sarebbe bello ricordarsi ogni mattina di quanto fortunati siamo!!!

01/12/2013

Un sacco di Indiani sono arrivati qui sulla costa per passare il capodanno, in questi giorni è praticamente impossibile trovare un posto in treno. E quando qui in India ti dicono che il treno è pieno, ho potuto osservare la "lieve" differenza con quelli Italiani. Qui pieni significa che non si sono più posti fuori dalla porta e non c'è più spazio nemmeno sul tetto.

Domani si parte verso Trivandrum, poi da li si vede, un modo lo troveremo...

ciauuu :-)

05/01/2014

Quanti sbagliano ancora di scrivere la data corretta mettendo duemilaedocici?

Comunque buon anno a tutti. Continuo a dire che festeggiarlo con trenta grada non sembra molo capodanno. Mi sono ben informato, e per il freddo basta che aspetti qualche mese, ed al nord la notte dove mi fermerò per un po' di settimane a fare volontariato, la notte le temperature scendono un bel po'.

Quante cose sono sucesse, non so da dove iniziare.

Arrivati a trivandrum, alle sei trovato il pulman semi slipp diretto per bangalore. Non avevo mai vIaggiato cosi a lungo, ed il giornale questa mattina che mostrava la foto di un pulman accartocciato giu per una scarpata al nord. Non e stato molto incorraggiante ma ora non ricordo esattamente, ma mi sembra che ogni giorno ci siano in giro oltre 4000 pulman. . Fatto lo stesso ragionamento che vale per l'aereo, il problema non sssiste piu.

Ore tre del mattino, mi ritrovo tutto sudato col il getto dell'aria condizionata addosso. Quello che è successo è molto facile da intuire, dopo due giorni è arrivata un po' di febbre e tutto il resto. La cosa divertente è che Tommaso il ragazzo Siciliano che sta orain camera co me penso si sia preso un' influenz intestinle..

Mi son serviti ben due giorni per realizzare che sono in una metropoli che conta oltre duecento ospedali e compresa la periferia, fanno cinquanta milioni di abitanti. Quasi un'Italia in una sola grande, enorme città. Meraviglioso!!!

Niente foto per un po' ma il diario proverò a tenerlo aggiornato :) ciao

07/01/2014

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Bangalore, la città delle contraddizioni. Ho avuto la fortuna di vedere la città vera, non quella da turisti. Con Kishore ieri siamo andati la mattina al mercato del pesce e della carne.

E’ stato incredibile immergersi in quel caos controllato:macchine, biciclette, motorini, auto di lusso, baracche con l'antenna satellitare, carretti che portano qualsiasi cosa, dai pacchi di giornali alle galline, infilare con so come, in delle gabbie piccolissime dove stanno a malapena. A terra uno strato di “acqua sporca” che lasciava un odore di fogna veramente molto forte, molto simile se non uguale a quello che ho sentito a Bangkok.

La macchina fotografica immortala negozi di tessuti con colori incredibili, nei mercati all’interno della città vecchia di Bangalore.

All’interno dei mercati, illuminati da un sole quasi allo zenit, risuonano del voci dei commercianti che urlano prezzi sempre più bassi vantando prodotti genuini e di ottima qualità.

Scendiamo una scalinata e si apre un mondo si colori ed odori intensi, buonissimi. Lasciato il livello della strada con banane, cocchi, foglie di palma ed ortaggi vari, questo è destinato a tutto quello che non può stare a contatto con il sole.

Fiori gialli, rossi, arancio, bianchi, viola, rilasciano un odore inebriante. I commercianti non si fermano un secondo nel loro lavoro di creazione sempre più elaborate di collane, mentre una signora anziana mi chiede in un inglese incerto, se sono sposato... "

E' la prima volta che inserisco integralmente una parte del mio diario. Finalmente sono riuscito anche ad inserire alcune foto. Da quando son partito è l'India più vera che mi sia capitata di vedere...BELLISSIMA!!!

Domani con Tommaso vado a Majsone va vecchia capitale del Karnataka. Poi penso che il giorno dopo rilasiremo verso Hampi per poi raggiungere lo stato di Goa.

Grazie ancora una volta per tutti i bei commenti. Ciao a presto! :-)

9/01/2014

Sono otto gradi alle cinque del mattino quando andiamo a prendere il pulman che ci porterà a Maysore. Non ci fai caso vista la grandezza di questa metropoli, ma è stata costruita a novecento metri sul mare, e l'aria mattutina è gelida, carica di umidità.

Dopo cinque ore la guida ci porta tra templi e palazzi antichi, tra cui il palazzo Reale, il più grande di tutta l'India una cosa di una bellezza mai vista in vita mia...

Oggi finisco le ultime faccende in città, poi mi sposterò ancora un po' più a nord verso Hampy

11/1/2014

Bangalore:carbone, gpl e ricevitori gps. Con oggi sono otto i giorni che sono in questa metropoli, e piano piano si stà facendo capire, con il suo caos organizzato, i suoi mille rumori e le mille contraddizioni. E illuminata grazie a centrali a Carbone, in città ovunque si vedono file di tuc tuc e macchine alle numerosissime pompe di gpl che sono presenti in città. Quandono finisco le scuole le città viene travolta da un arcobaleno di colori, provveniente dalle divise scolastiche che qui portano dalle scuole primarie fino all'università. Dal verde, al rosso, blu, nero, bianco, alle volre perfino divise gialle. Qui ogni scuola ha le sue divise, ed ogni ragazzo è obbligato a tenere un ricevitore gps con se. Quando inizia la lezione al mattino, e per la pausa pranzo, se il "gate" non ha rilevato il passaggio di qualche alunno, il sistema manda immegiatamente un sms ai genitori, indicando anche il punto esatto di dove si trova loro figlio in quel momento.

14/1/2014

Il vecchio con i baffi bianchi ed i capelli radi sulle tempie dello stesso colore mi rassicura che il treno che è appena partito dove son salito quasi al volo è quello giusto. Dopo il cinema son passato al volo a casa, e dopo aver salutato tutti con Mamba penso che abbiamo stabilito un record. Da casa sua in stazione, venticinque chilometri in meno di venti minuti. Come accade sempre quando hai il tempo contato, il mio binario era l'ultimo della stazione e dopo cinque minuti sono arrivato al treno. Il vecchio mi ha spiegato del perché il mezzo era composto da una trentina di carrozze. Alle volte accade che parte un unico treno dalla stazione centrale, ed a metà del percorso, si divide in due pezzi e procedono in direzioni diverse. Dopo aver capito di essere dal lato opposto, nelle seguenti due fermate ho raggiunto il mio letto. Una signora vede che sto scrivendo il mio diario, nonostante l'ora tarda, e accende la luce di tutto il vagone per facilitarmi il lavoro. La ringrazio e rispengo la luce. La scena si ripete con un altro ragazzo dieci minuti dopo.La notte passa velocemente, vengo cullato dalle vibrazioni del mezzo, e alle due del pomeriggio raggiungo Hampi conoscendo Cochenet. E il nic name di un ragazzo di ventidue anni, per lavoro guida tuc tuc, e con lui che oggi sono andato a visitare i numerosi templi presenti in città. E' una delle città più belle che abbia visto fino ad ora in India. sembra di fare un salto nel passato! Penso che non vedrò pioggia fino ad Aprile, ogni giornata è splendida. Ieri sera il destino ha voluto regalarmi un tramonto spettacolare, con colori che variavano dal rosso fuoco ad viola. La luce riflessa sui templi era dorata, e li faceva riflettere sull'acqua del fiume. Ho sentito nuovamente l'associazione Taabar a Jaipur, dove mi fermerò penso un mesetto, mi aspettano per i primi di febbraio. Mi troverò il sedici a Goa con Massimo e la sua ragazza, starò un po' li e poi quando arriverà il momento salirò ancora più a nord. Domani visita al tempio delle scimmie...Penso sia necessaria una spiegazione per una foto che ho inserito, vista l'abissale diversità culturale. Il banbino che tengo in braccio è uno dei molti con il quale ho fatto foto. Qui oltre a tutti i ragazzi che vogliono farsi fotografare, anche le famiglie sempre molto numerose, spesso chiedono se posso fare una foto con tutti i loro figli uno dopo l’altro. Per una volta ho chiesto anche io se potevano farne una anche con la mia macchina digitale.

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Questo incredibile continente, ogni mattina appena esco dalla porta di casa, indifferente quale essa sia, mi ricorda quanto fortunato sono. Ok, è la classica frase che è facile da dire, e che si dimentica subito dopo. Vivendo qui da quasi tre mesi, posso garantire che ti entra dentro.

Spesso si da tutto per scontato, anche le cose più elementari come avere la possibilità di fare colazione la mattina o di poter permetterci di avere una macchina o semplicemente i soldi per prendere un mezzo pubblico.

Me lo ricordano anche la maggior parte dei ragazzi che incontro, alle volte bambini, che rovistano in mezzo la spazzatura per recuperare la plastica che poi rivenderanno per cento rupie al chilo. Sono un euro e venti circa, che non vanno nemmeno tutti a loro.

I ragazzi più fortunati guidano un tuc tuc, che spesso hanno comperato assieme a qualche loro amico. Si alzano prima dell’alba, e iniziano a pulirlo con lo straccio, poi lo lucidano per bene. Alle cinque come ho visto personalmente qui ed a Madurai, inizino ad andare alle fermate dei pullman ed alle stazioni dei treni, dove sperano di trovare qualche turista a cui serva un passaggio. Non hanno problemi a raccontarmi la loro storia e ad ammettere che sono poveri, ma che ci stanno provano.

Devo essere sincero, mi fa impressione vedere quando si spacchino il culo per guadagnarsi da vivere onestamente, quando ovunque si vede, alle volte in modo palese, le mille scorciatoie per entrare in un mondo corrotto.

E’ così distante da noi, che penso, sia più facile pensare che tutto questo non esista!"

Dal ritorno in India dopo un mese tra natura e farm in Sri Lanka, è iniziata la risalita verso Nord, che mi porterà ai confini con dell’Himalaya.

Uno degli stati più belli dal punto di vista naturalistico che è quello dell’Himachal Pradesh.

Tra due giorni sono al giro di boa, tre mesi son già volati in quest’India incredibile.

Ora mi son fermato nello stato di Goa, esattamente a Calangute ci starò per un due settimane, ad organizzare gli altri tre mesi. Mi aiuta un po’ la guida della Lonly Planet assieme ad internet.

La prima tappa sarà Jaipur dove mi fermerò a fare volontariato presso l’associazione di Taabar per un mesetto. Lavorare con loro e con gli orfani presi dalla strada, sarà un’esperienza penso incredibile a dir poco, poi continuerò verso Arga e Varanasi.

Il programma mi riporterà a Dheli dove con Tano, il primo dei due forse tre amici hanno avuto la bellissima idea di venirmi a trovare e fare un pezzetto di viaggio assieme…

Con lui si esplorerà l’Himachal Pradesh, poi quando sarà il momento di separarci, continuerò verso ovest per andare a dare una mano a Dharamsala, la città dove sta il Dalai Lama più precisamente nel campo dei profughi Tibetani a McLeod Ganj.(Quest’ultimo mi ha fatto piacere vedere che è segnalato anche sulla guida.)

Grazie ancora per i commenti e per le inaspettate visite al mio blog da più di dieci stati diversi, sparsi in tre continenti, per oltre quasi 10.600 accessi solamente dal primo gennaio.

Ora posso continuare il mio breve racconto interrotto mentre me ne andavo via da Hampi:

Il treno ancora dorme quando salgo alle sei e quaranta alla stazione di Hampi. Le luci sono spente, la maggior marte delle persone stanno riposando dopo essere partite dodici ore prima da una città a me sconosciuta. Mi sistemo nella mia cuccetta numero trentasei carrozza S6 e dopo neanche dieci minuti faccio cambio con un signore bello grassoccio, e mi sistemo nell’ultima in alto dove posso riposare un pochino.

Pascoli e campi coltivati di pannocchie e riso si mescolano come in una tavolozza di colori ad acqua dopo aver finito un dipinto. Non si vede la fine, è una continua distesa infinita con qua e la ogni tanto un gruppo di capre.

Il bello di viaggiare in treno per l’india per intere giornate, alle volte anche per più giorni, è osservare il paesaggio che cambia, e non sapere mai che ti aspetta di vedere fuori dal finestrino. Ricomincia la vendita anche di te e caffè, quando vedo il ragazzo di fronte a me fiondarsi come una scheggia, risalendo il corridoio alla mia destra , in mezzo alle cuccette per una quindicina di metri, fino a raggiungere la porta dello scompartimento naturalmente aperta.

Non me ne ero nemmeno accorto. Il treno sta passando letteralmente all’interno di una giungla con tanto di liane e cascate che sembrano venute fuori dal cartone del libro della giungla. Iniziano le gallerie, e i ragazzini urlano divertiti al sentire il rimbombo della propria voce distorta. Ogni tanto la vegetazione della giungla lascia spazio al paesaggio di far vedere la sua maestosa bellezza. Monti color rosso porpora, colline verdi fanno da sfondo in quello che può sembrare la scenografia per un film di Hollywood.

Un po' stordito arrivo a Panaji, e da li con un amico conosciuto in treno, prendiamo lo stesso autobus per Calangure.

La casa di Daniela, l'amica di Mia zia è un vero splendore, tutte le comodità che un viaggiatore può desiderare per rilassarsi un po'. Tra la Domestica, l'autista e la piscina quasi ci si dimentica di essere in India...

22/01/2014

Stradine che si intersecano a formare un labirinto di colori, che ti accompagna con i suoni delle molte ciotole in rame suonate dai turisti interessati all’acquisto, fino ai meandri più nascosti dove si può ammirare ogni genere di oggetto. Incensi chimici e quelli fatti a mano, collane, orecchini, bracciali in vetro, palle o semplice stoffa. Borse in juta, create sul momento, ogni tipo di pashmina, foulard, sciarpe, giacche, berretti provenienti dal Tibet. Vestiti in cotone, seta, lino, sia di manifattura indiana che occidentale, t-shirt con penso qualsiasi disegno si possa desiderare o anche dipinte a mano per quelli che non sono mai contenti. Questo ed altro è il più grande bazzar che si tiene a Goa, più esattamente nella citta di Anjuna...

24/1/2014

Tra gli stand mi attira l’attenzione un banchetto con alcuni ragazzi dell’associazione “El Shaddai Street Child Rescure” dove raccolgono soldi per comprare libri, medicine e divise per tredici scuole diverse in tutto lo stato. Mi fermo e faccio una chiacchierata con uno dei responsabili, venengo a sapere che tra le numero se scuole che aiutano, c’è ne una anche a Calangute che fa anche da doposcuola ed una a Saligao con oltre 200 tra Bambini e ragazzi.

La Mattina dopo vado a far visita a quella che è a cinquecento metri da dove sto io. Con Exman un volontario che lavora da 6 anni con l’associazioni decidiamo di andare al market e comperare duecento pacchi di biscotti, trentadue litri di latte ed altri beni. Ci lasciamo con un invito da parte del direttore per questo sabato, dove porteremo una cinquantina di ragazzini a giocare in spiaggia.

L’autobus che Saligao, dire che è pieno sarebbe un eufemismo, Il ragazzo al quale si paga il biglietto ha smesso con il suo consueto lavoro, ed ora sta, come un vigile, stivando i passeggeri che hanno avuto la sfortuna di non essere seduti tra cui me. Cono compresso come tutti in un minuscolo spazio vitale (citazione del genio della lampada nel cartone di Aladino, rende l’idea). Ad una fermata vorrebbe salire un’intera classe di bambini che sta tornando a casa finita scuola. Mentre penso che la cosa è impossibile, il “vigile”, piccolino, grassoccio, ma con una faccia simpatica, ha già fatto scendere una devina di persone, infilato negli spazi liberi i bambini e fatto risalire le persone che erano scese. Penso di aver trovato il campione mondiale del gioco del Tetris. Nella confusione e non riuscendo a guardar fuori, scendo ad un chilometro dopo la scuola. Fermo al volo un ragazzo che stà passando in moto e gentilmente mi da uno strappo fina alla mia destinazione. Dopo la visita del giorno prima, oggi vado a prendere del materiale scolastico e per lo sport con un altro volontario. Dopo due minuti il proprietario del piccolo negozio di sport inizia a realizzare che non siamo li per comperare solo un pallone da calcio e si emoziona all’ordine di ventidue scarpe da calcio, quattordici giochi da tavolo e altre cose che solo dopo un’ora e mezza abbiamo caricato sull’ape che ci aspettava fuori, e con me seduto dietro siamo arrivati nel cortile della scuola di Saligao (Shanti Niketan School). All’urlo del mio amico una trentina di bambini, lasciano la partita di calcio che stavano giocando e corrono verso di me. E’ stato molto forte! I loro occhi brillavano, si leggeva quasi un velo di incredulità. Mi ha raccontato che nessuno di loro ha mai indossato delle scarpe da calcio in vita sua, ed a dirla tutta non tutti possiedono delle scarpe. E’ stata una bellissima giornata per me, e sicuramente non se la dimenticheranno nemmeno i duecento ragazzini di quella scuola. E questo grazie a tutti quelli che hanno donato i soldi perché io li portassi a chi è decisamente meno fortunato di noi.

Con alcuni soldi del prelievo che avevo fatto sono stati presi anche libri matite, pennarelli per disegnare, per i più piccolini e per la scuola a Calangute sono saltati fuori dei palloni da pallavolo e da calcio e una dozzina di giochi da tavolo. Non posso che dire a tutti un enorme GRAZIE da parte di tutti loro e questa piccola avventura a Goa è stata potuta realizzare con neppure un terzo dei fondi che saranno usati per comperare materiale per l’associazione Taabar a Jaipur, e poi quello che ne rimarrà come aiuto all’associazione per i profughi ed ai ragazzi Tibetani che stanno continuando ad essere trattati peggio degli animali e che si stanno rifugiando a Dharamsala. Qualcosina conto di portare anche alle scuole in Nepal più esattamente a Pokara, nei villaggi dove la povertà alle volte raggiunge livelli che difficilmente possiamo immaginare. Quest’ultima cosa lo posso dopo aver conosciuto Mamba che mi ha ospitato a casa sua per quattro giorni a Bangalore. Ha dei contatti con un villaggio, dove sicuramente andrò anche se per raggiungerlo ci sarannodue in autobus, altre due ore a cavallo ed un pezzetto a piedi.

Ed eccomi nuovamente pronto a rimettermi in viaggio verso nuove avventure che mi porteranno a Jaipur.

Diciotto giorni a Calangute nello stato di Goa, tra piscina, spiaggia, mare, relax, ma anche volontariato, come insegnare teatro ai bambini ed ai ragazzi, accompagnarli nelle uscite del doposcuola o comperare ciò che hanno bisogno.E’ stata una bellissima esperienza che sicuramente mi ha arricchito e mi ha dato molto di più di quello che ho potuto spendere per loro.

Ora si va Verso nord, appunto come ho deciso di chiamare questa parte del mio viaggio... Un viaggio che partirà in treno da Margao e dopo quasi millenovecento chilometri e ventotto ore mi posterà nella capitale dello stato del Rajasthan.

Sarà impegnativo, ma ormai lo devo ammettere, ci ho preso gusto a viaggiare in treno. L’unica piccolissima nota di amarezza è che non potrò fare fotografie in quanto oggi, dopo l’uscita in spiaggia assieme ad oltre centocinquanta ragazzini, causa sabbia nell’obbiettivo della mia compatta, l’obbiettivo ha deciso di non uscire più. Domani i negozi sono tutti chiusi, ma quando arriverò a destinazione me ne prenderò una uguale. Chiedo scusa a colui che me l’ha regalata, vista la durata di nemmeno un anno…eheh ma come direbbe lui, le cose sono fatte per essere usate… ;-)

Ho aggiunto le foto nella Goa, separate da quelle del volontariato per dividere le due cose.

Avendo trovato tutti i treni pieni da una settimana fà, per quasi due mesi, essendoci un treno solamente alla settimana, ho optato per "l'emergency ticket" che si può fare solamente un giorno prima, con inclusa una notte intera in fila per trovare posto. Per questo ho pagato un'agenzia di viaggio che me lo faccia al posto mio pagandolo il doppio, dodici euro, tantissimo! Ho chiamato un hotel che ho trovato in internet e per i primi giorni ho trovato una sistemazione in una camera per tre euro a notte, anche questa è un po' cara, ma Jaipur è un sacco turistica. Ho già verificato, ed i prezzi scenderanno ad un euro per notte quando salirò vicino il confine con il Pakistan.

4/2/2014

L'irregolarità delle rotaie fa fare al treno ogni tipo di rollio, che ieri sera mi ha cullato in un sonno bello profondo, anche se durato solamente cinque ore.

Fa freddo la mattina in Rajasthan. Saranno state le sette e un venditore ambulante di tè, da la sveglia a tutto lo scompartimento urlando: CHAI...CHAI....CHAI.... CHAI....CHAI....

Il sole sta sorgendo da dietro le colline, come un serpente dorato con alcune canoe di pescatori ormeggiate vicino alla riva scende da nord e serpeggia maestoso vicino la ferrovia. Sarà largo un centinaio di metri, riflette le palme e le risaie che sono ai lati. Una nebbiolina data dall'umidità mattutina rende il tutto ancora più magico. Il sole pian piano si fa spazio in un celo limpido, facendo scomparire la brina che ricopriva ogni cosa. Dal finestrino vedo un gruppo di cammelli, mentre il panorama senza che me ne accorgessi è nuovamente cambiato. Alberi, prati e risaie danno spazio a un ambiente deserto, con qualche siepe spoglia, e ogni tanto case fatte a mano con pietre incastrate una sull'altra, e delle baracche o tende dove vivono famiglie intere.

Il ritardo di quasi centoventi minuti non mi sorprende affatto, e dopo quasi ventinove ore mi faccio portare da un autorisciò in hotel. C'è stato uno sbaglio, mi viene proposto uno spostamento di camera, la stanza che avevo prenotato mi dicono che era già stata riservata. Essendoci il bagno in camera, e con la possibilità di fare conversazione, accetto immediatamente, e mi trovo a dormire in un camera con altri due ragazzi Norvegesi. Domani mattina si va all'associazione TAABAR e si inizia ad orgazizzare il lavoro...

05/02/2014

He, che dire...la vedo bella dura in salita, per fortuna ci sono molti ragazzi come me!
Oggi pomeriggio ho insegnato inglese e matematica ad una classe di una ventina tra bambini e ragazzini.

Vengono presi nella scuola perchè con problemi famigliari, evito di specificare quali, sono dei più diversi. Alle volte invece come oggi, è la polizia che li porta, dopo che sono stati portati via da ambienti di lavoro che li sfruttavano diciotto venti ore al giorno per le loro mani piccoline, perfette per cucire scarpe e molto altro. Di questi ragazzi il sessanta per cento rimane da una settimana a tre mesi, poi viene reintegrato all'interno di una scuola ed in famiglia, per il rimanente quaranta per cento rimangono nel centro in quanto orfani. Quest'ultimo si preoccupa di dare a tutti i ragazzini che arrivano ogni giorni tre pasti al giorno e un letto dove dormire al sicuro.

Assieme ad una ragazza di ventuno anni proveniente da Parigi, insegno il pomeriggio dalla una alle sei, la mattina ci sono altre due ragazze provenienti dalla Germania che insegnano disegno ed ancora inglese. Alcuni ragazzini hanno problemi a tenere una matita in mano perchè, nella loro vita non hanno mai disegnato. Il problema più grosso è la differenza del livello che c'è tra i vari ragazzini. Quando ne arrivano degli altri bisogna iniziare tutto da capo.

Abbiamo infatti pensato di dividere la classe in due e fare per una parte di lezioni separate. Domani vado dalle tre alle otto con la clinica mobile vicino la stazione dove ci sono la maggior parte dei bambini orfani o che hanno problemi di salute. Sarò accompagnato da un medico ed una mediatrice.

E' strano perchè non esiste un programma ed i bambini non sapendo al momento una parola di inglese i sistemi da usare per insegnare sono alquanto diversi da quelli europei, diciamo un po' improvvisati, ma funzionano. Oggi ho messo a spiegare alla lavagna i riporti nelle addizioni ad un ragazzino di penso otto anni, è uno dei più bravi della classe, e poi cosa fondamentale conosce l'Indi. Penso inoltre che faccia bene alla loro autostima e aiutandosi anche unendo uno bravo ad uno che lo è meno, si crea pian piano un gruppo più compatto che lavora meglio assieme.

Per questo ho intenzione, dopo aver già chiesto l'autorizzazione al direttore di portarli qualche volta nel bel giardino sottostante la scuola e fargli fare alcuni esercizi di teatro e di mimo che aiuti la loro fantasia in alcuni casi a nascere per la prima volta nella loro vita.

La classe è un amore , sono dei santi, oggi dopo tre ore senza una pausa, e sforando di mezz'ora l'ora di fine delle lezioni, nessuno dei bambini ha detto niente, se non era per il direttore che ci ha avvisato. Come in ogni classe c'è sempre il ragazzino che si preferisce, ora capisco molte cose, ed è vero, è impossibile non averlo, ma tratto naturalmente tutti alla pari. C'è ne uno, il più grande della classe, che oggi faceva il bulletto, ed ha rotto una sedia, e l'ho mandato fuori dalla porta per una decina di minuti. Poi un altro si è quasi rotto il pollice sbattendo contro il letto ed è stato medicato, diciamo che arrivo a fine giornata abbastanza stanco, ma la soddisfazione che ti da vedere i piccoli ma costanti miglioramenti, anche in un solo giorno mi fa ritornare immediatamente ancora più energia di quando ho iniziato.Se qualcuno conosce qualche metodo di insegnamento oltre al gioco, ed alla ripetizione, per insegnare l'inglese ad una classe che non ne parla una parola, può scriverlo, delle buone idee sono sempre apprezzate :-)

06/02/2014

Dopo l’esperienza di insegnamento, oggi pomeriggio sono andato con la clinica mobile in uno dei sei diversi posti dove prestano servizio per dare sostegno a quelle persona che non hanno possibilità di pagare i farmaci. C’è da premettere che qui in India tutte le farmacie hanno all’interno il commesso che fa anche da medico, e da direttamente qualsiasi tipo di farmaco, non esistono ricette. Per sole due rupie solo in due ore abbiamo assistito trentun persone, ma la media in alcune zone, come vicino la stazione, varia dalle sessanta alle ottanta.

Ho deciso ufficialmente che mi fermerò un mesetto circa.

E una situazione così differente dal mondo in cui siamo abituati a vivere, che aspetto qualche giorno per mettere le foto, vorrei trasmettere quella che è la situazione quì, ma non bastano sicuramente tre giorni, prima devo caprla bene anch'io.

8/2/2014

Il vento freddo proveniente dal deserto ad ovest, è aumentato sulla terrazza dell’hotel adibito per ospitare le cene. Il ragazzo, figlio del proprietario che avrà una quindicina d’anni, corre a mettere al riparo una sdraio in legno portandola sotto il gigantesco bungalow. In lontananza il cielo si illumina in continuazione tra le case basse in architettura araba, solo dopo una ventina di minuti un tuono da il via ad il mio primo temporale dopo tre mesi di assenza di pioggia.

Oggi giornata di relax e visita alla città vecchia con i suoi palazzi rosa, il traffico nel quale fanno parte anche mucche, cammelli ed elefanti. Questa sera mi son fermato a parlare con un ragazzo del Texas, avrà la mia età ed è in giro da tre anni.

Mi ha appena confermato anche lui che in quattordici mesi che gira per l'Asia e uno in Nepal, io sono il primo ragazzo italiano che incontra. E' stato fortunato, io non ne ho ancora incontrato uno, ed il bello è che tutti quelli che incontro hanno almeno cinque anni meno di me, e provengono principalmente da tutta l'Europa, o qualcuno anche da l'America.

Ho inserito qualche foto sotto la sezione "volontariato" e "verso sud".Il direttore mi ha chiesto se posso creare un video composto da foto miste riguardanti l'associazione da diffondere tramite facebook. Lo pubblicherò sul mio profilo e lo inserito anche nel blog. Oggi ho avuto la conferma che in Nepal non sarò da solo, almeno per le prime due settimane avrò un ottimo compagno di viaggio, e questo mi rende ancora più felice.

10/2/2014

Fatta una lista con il direttore assieme allo staff, elle cose che comprerò questa settimana con una buona parte del buget per l’associazione di Taabar per un totale di 500 euro:

Libri e penne, Colori a tempera acquarelli, plastilina, una lavagna bianca con pennarelli, una lavatrice che non hanno mai avuto, venticinque divise e paia di scarpe per i ragazzini, altre 25 coperte per i letti che ora avendone solo una a testa non lavano diciamo molto spesso, un armadio, un impianto per la musica con entrata usb con prolunga per portarlo in giardino, dove inizierò ad usarlo per far lavorare i ragazzini con il corpo usando la musica. Un armadio e per finire una marea di farmaci per la clinica mobile. Proprio oggi iniziavano a scarseggiare le pastiglie per la febbre.

Finiti gli acquisti metterò come sempre una lista dettagliata e le foto delle cose prese con relativa spesa.

Oggi si sono visti molti progressi per quanto riguarda il teatro, sono riusciti a camminare a caso in giardino. Gli ho fatto imitare gli animali, prima con la voce, e poi anche con il corpo. Si son divertiti un sacco. Ho introdotto tramite un esercizio che non sto a spiegare, le emozioni per domani. Bisogna andare a piccoli passi, ed alle volte mi sorprendono. Qualche esercizio che penso sia difficile per loro lo fanno benissimo, altri che penso siamo banali, li trovano difficili. Hanno età che vanno dai 5 ai 12 anni, e cosa penso da non dimenticare mai, passati completamente diversi e mai felici, altrimenti non sarebbero qui.

Oggi in classe le due ore di matematica sono trascorse tranquille, un ragazzino si è addormentato sul banco, e come i compagni, anch’io o deciso di lasciarlo riposare tranquillo.

Mi hanno fatto piacere i complimenti dello staff per gli esercizi in giardino.

Domani è un altro giorno, e passerò qui ancora due settimane prima di proseguire per Agra e successivamente per il nord. Mi sono prenotato finita questa esperienza unica che consiglio a tutti, una settimana di meditazione in un centro Vipassana.

Tra due giorni si riparte!!!! Nuovamente quella sensazione incredibile di assoluta libertà!

Il treno che sabato notte mi porterà a Rischichesh è pieno più di un autobus Indiano, e in tre giorni dal 60° posto nella waiting list sono arrivato alla 53°, tradotto: una cuccetta libera me la posso scordare.

Dopo le ventinove ore di treno che mi hanno portato fino a qui, le dieci ore che mi aspettano non mi destano preoccupazione alcuna, dovrò solo trovare un posticino dove sedermi per la lunga notte che mi attende. Viaggiare un po' all'avventura, trovo che spezzi la monotonia anche se meravigliosa di queste tre settimane a Jaipur. E' come rimettersi in gioco nuovamente, all'esplorazione di due nuovi stati Indiani, l'Uttar Pradesh con la meravigliosa Rishikchesh e Dharamsala, Shimla, il Gret Himalayan National Parkl, e la valle del Manali, nello stato del himachal Pradesh.

22/02/2014

Incredible India

Due sitazioni che ho visto e vissuto in prima persona, rendono l'idea di quanto l'india nasconde ai turisti, spesso con realta' molto crude, e spesso incomprensibili da occhi occidentali:

UN MONDO DIETRO LA STAZIONE:

Dietro la stazione, in un piazzale pieno di imondizzia si nasconde un mondo, pieno di corruzzione, una catena ben congegnata, dove i bambini di strada ne sono l'anello principale.

Tutto inizia dai treni che arrivano in stazione, un uomo raccoglie tutte le bottiglie di plastica e le colleziona in dei sacchi neri lungo i binari.

La sera quando la polizia non c'e', arrivano i bambini, dai quattro ai quindici anni e comprano le bottiglie di plastica. Ogniuno di loro ha una zona ben definita della stazione, e nessun altro dei ragazzini puo andarci. Succesivamente escono dai vari buchi nei cancelli che circondano la stazione e vanno a vendere le bottiglie, ogni tre una rupia. (80 rupie sono un euro). Con questo "lavoro" riescono a far su all'incirca 250 rupie al giorno. Una percentuale di questi soldi vanno spesso ad un'altra persona, diciamo il bos della zona. Per i bambini che non hanno protezione, quando arriva ogni tanto la polizia, pagano direttamente loro per non essere portati via in un centro governativo che penserebbe al loro futuro. Con i soldi che gli rimangono, comprano "droghe", per sfuggire alla realta' di quel mondo che e' troppo duro per la loro eta'.

Queste variano dal mangiare del pane con del balsamo ti Tigre che crea sensazioni di stordimento, o sniffano colla od ancora bevono birra o vino e poi in quest'ultimo caso spesso cadono in depressione e questo si nota dai tagli sui polsi.

Tutto questo accade alla luce del sole, ed io ne ho visto personalmente una buona parte.

Mi e' stato raccontato da un ragazzo dello staf, con il quale mi son regato a visitare questo mondo a me sconosciuto, succede ogni, tanto

ai bordi belle strade, dove la mamma diciamo "rovina" mani e braccia del proprio figlio con un lamierino, poi disinfetta subito le ferite, per successivamente "usarlo" per impietosire i turisti ed avere dei soldi.

Una realta scomoda da accettare, che non si deve vedere, ad alle volte e' molto piu facile ignorare, ma anche questo fa parte di questo immenso paese che si chiama India.

"SI, PRONTO...?"

"AVANTI C'E' POSTO!"

Ogni tratta ferroviaria altamente turistica dove chiunque venga in rajastan deve passarci, qualsiasi treno si provi a prenotare on line e' pieno.Alle volte anche prenotando con un mese di anticipo (vedi tratta Agra-->Varanasi) . Questa mattina sono finito anch'io all'interno di questo sistema, ma essendo accompagnato da un amico Indiano, ho visto quello che penso pochi sanno...

Partiamo dall'inizio, il mio treno era pieno, senza nessun posto letto disponibile, ed ero in "waiting list". Mi sono recato logicamente alla stazione a chiedere un "emergency tiket" o un "KOTA" che sono due modi validi solamente per i turisti, per avere la possibilita' di trovare ancora qualche posto pagando un sovrapprezzo. In stazione il bigliettaio mi hanno detto che non ci sono possibilita'. Questo fa parte del gioco...

Vicino ad ogni stazione ci sono sempre un sacco di negozi che vendono cellulari, e non e' un caso. A Jaipur Uno di questi e opposto all'entrata, vicino ad un ristorante che sta' sull'angolo, entriamo...

...Dopo cinque minuti avevo il posto riservato nella carrozza che avevo richiesto pagando 600 rupie, contro le 300 del costo del biglietto senza sovrapprezzo. Per chi non l'avesse capito, viene detto dal bigliettaio che non c'e' piu' posto, il turista va in un'agenzia di viaggio, e delle trecento rupie di differenza, cento vanno all'agenzia o al proprietario come nel mio caso del negozio di cellulari, e duecento direttamente nelle tasche del bigliettaio della stazione. Molto spesso anche la gente che vive qui deve sottoporsi a questa "trafila", ma usa dei negozio di telefonia che prestano servizi diciamo "extra".

23/2/2014

Come si può spendere più per un pranzo che una notte in un hotel in camera doppia, bagno e gigantesca terrazza?

Basta spendere un po' meno di tre euro per notte, eheh, Fantastico! Non mi riferisco solamente all'hotel, ma a Rishikesh, semplicemente unica. Devo anche ringraziare Amiti, il mio amico di Tel Aviv, Che me l'ha consigliata.

Questa sera su una terrazza con il rumore del Gange, circondato dai monti, dove so che dietro a questi si vede una parte della catena dell'Himalaya (prenotato trekking), mi sento proprio bene con me stesso. Sarà verò forse quello che sostiene il gestore del locale, un ragazzo con il quale poco fa mi son fatto una chiaccherata fumandoci una sigaretta assieme, l'energia che ti arriva qui, è molto forte. Lo devo ammettere è vero!

Ieri sera ho salutato Il direttore, tutto lo staff di taabar, e Subam, l'ultimo ragazzo di quelli "vecchi" che erano li da quando sono arrivato. Sono entrato nella camera assieme a Ginesh. Subam stava a letto, ma appena mi ha visto ha capito e ci è venuto subito incontro. Dopo avergli augurato buona fortuna per tutta la sua vita, conoscendo i precedenti, immagino già come andrà, all'improvviso come una ventata gelida in una giornata di piena estate, si è avvicinato e mi ha abbracciato, era emozionato quando a detto semplicemente grazie, e che non mi dimenticherà. Non era il solo...

A sedici anni, appena fuori di li, tornerà di sua spontanea volontà a lavorare per guadagnare qualcosina da mandare alla sua famiglia, 5000 rupie in due non sono sufficienti per sfamare altri tre suoi fratelli più piccoli. La polizia è molto probabile che tornerà a riprenderlo e lo riporterà al centro.

Questa emozione, come molte altre che stò vivendo in questo incredibile sogno ad occhi aperti, me le portero con me, nel mio piccolo bagaglio, per tutta la vita!

24/02/2014

Rafting all'indiana, da provare assolutamente! Mi avevano garantito che era una cosa tranquilla, ma quando mi son trovato con il gommone che si è impennato quasi verticalmente, con la guida che da dietro si è ritrovata distesa vicino a me, in delle rapide categoria 4.5 su una scala che va da 1 a 5, Ho capito che magari la prossima volta, poterbbe essere una buona idea domandare anche di che grado sono le rapide, eheh. Il gommone dietro di noi si è completamente rovesciato, ed i poveri otto Indiani all'arrivo erano visibilmente provati, ma incolumi e sorridenti davanti alla mia macchina fotografica.Ho aggiunto qualche foto che penso rende l'idea della bellezza di questo posto...

27/02/2014

I lampi illuminano il celo a giorno, in questa mia ultima sera qui a Rishikesh.

Caricate le ultime foto di questo incredibile posto...Domani prima di andarmene vado ad incontrare un Guru, e la sera un treno mi porterà dopo dieci ore di viaggio, ancora più a nord quasi sul confine con il Ladakh.
Sono ad un terzo di questo viaggio, ed è arrivato il momento di prendermi un periodo tutto per me. Sarò irraggingibile da domani sera fino a metà Marzo. Auguro a tutti di essere felici come lo sono io e di passare dei bei momenti con la famiglia e gli amici...

15/03/2014

La strada è completamente buia, l'uomo salta sul bastone di ferro, aiutandosi per l'equilibrio tenendo come appigli i finestrini del pullman. Dopo cinque giorni di pioggia, vento e grandine con la temperatura in camera simile a quella esterna, sono andando via cinque giorni prima del previsto ritornando a Rishikesh, dove questa mattina ho trovato trenta gradi.

Sono con Dimitri, il ragazzo russo. Ogni tanto non so se è lui un bel po' strano, che mischia inglese scolastico al russo, od io che lo capisco perfettamente...

Mi sto informando per un piccolo corso di riflessologia, ma intanto mi riposo un po'. Trovare una stanza libera è stato difficile, ma alla fine per questa notte a soli un'ero e venti cent ho trovato una stanza bella arieggiata, con un panorama incredibile, dove mi vedo sia il tramonto che l'alba, ed è anche bella grande, saranno quaranta metri quadri...dormo con la mia tendina sul tetto dell'hotel eheh:-)

In pullman abbiamo conosciuto una ragazza Portoghese di trent'anni che di lavoro fa spettacoli con un gruppo che suona qualsiasi tipo di musica, e lei va in trance e ruota su se stessa anche per due ore. Dopo sette anni lo può fare anche con il suono del mare o volendo del traffico, incredibile...La cosa che trovo divertente è che la ragazza, non parlando quasi niente inglese, traduco io dallo spagnolo all'inglese per Dimitri...

Ho finito di aggiungere tutte le foto di Dharamsala e di questo ritorno imprevisto...

17/03/2014

Un ritorno a colori!

Mille colori, musica per le strade, volti dipinti che ballano a ritmo di musica, questo è lo

spirito del “happy holi” la festa per inaugurare l’inizio della primavera in tutta l’india.

La gente dai tetti, armati di secchi e pistole lanciano sulla strada fiuni di acqua , spesso centrando i turisti ignari.

Abbracci della gente, pura energia positiva, un continuo abbraccio e scambio di colore, sporcando capelli faccia e vestiti di ogni persona che si incontra.

25/03/2014

La stazione degli autobus di Chandirag è un caos totale, solo dopo una decina di minuti un guidatore di auto rischo alza il braccio e mi indica un ragazzo che mi stà venendo incontro...

Ci abbracciamo e mi accompagna nel nostro taxi privato, dove mi aspettano Nishi e Ravi, gli altri due compagni di viaggio per i prossimi quattro giorni.

La strada è tortuosa, e solo dopo nove ore raggiungiamo il nostro hotel nella valle del Manali.

Mette in mostra tutto il suo lusso, come le quattro stelle che sono illuminate sull'insegna appesa in strada.

Dopo una bella dormita si parte per il "centro sciistico" della vallata.

Un salto indietro quarant'anni. La strada d'asfalto è coperta di uno strato di neve, due indiani vendono bastoni di legno ai turisti che non riescono a camminarci sopra. Sono praticamente tutti Indiani e per molti di loro è la prima volta che lo fanno. Vestiti con tute da sci di colori sgargianti, bastoncini da trekking, scarponi e sci da discesa fatiscenti a dir poco, vengono indossati la prima volta da famiglie sorridenti, che cercano di farsi spazio nel piazzale, spinti sulla schiena da amici o "istruttori".

Palloni di gomma trasparente con diametri di tre metri rotolano con all'interno bambini, motoslitte impazzite, sfrecciano a grande velocità tra la gente. Sqad, cavalli, Yak, cercano anche loro uno spazio dove stare, in quel pianoro di neve dove ogni minuto un deltaplano, lanciatosi da una cinquantina di metri più in alto atterra anch'esso, tra le urla della guida che prova ad attirare l'attenzione per non falciare nessuno.

Il vento cambia, sembra a causa di una valanga caduta da qualche parte delle vicinanze. L'imbrago già indossato, pronta a partire, Nishi era ignara della fortuna che stava per avere. Nel piazzale, dopo un giro a cavallo, la mia attenzione viene attirata dai quattro parapendii in volo in quel momento. Le grandi vele colorate si sono chiuse ai lati, la velocità di discesa aumenta, i lanci vengono finalmente sospesi. Uno atterra nel piazzale dopo aver schivato una casa e bucato la vela negli alberi vicino al piazzale. Un'altro dopo la terza volta che sbatteva sulla nave e veniva riportato in aria, si adagia su un pendio vicino la piattaforma di partenza, un altro lo vedo sparire oltre degli alberi a duecento metri da me. L'ultimo è atterrato nel piazzale sopra due cavalli, che si sono imbizzarriti e solamente dopo alcuni minuti la situazione si è risolta.

"Chiedo scusa, ma ci sono unità di soccorso qui vicino, per le emergenze?"

"ahah, no! Non ci sono ne ambulanze ne polizia...incredibol India"

Il dondolio della testa esprimeva serenità e divertimento, mentre io stavo tentando di capire dove ero finito. Avendo già pagato, montiamo per un giro sullo Sqad dalle ruote posteriori chiodate. Sembrava divertente fino a quando la guida non si è messa alla guida e ha imboccato un sentierino di neve battuta. Le buche create artificialmente erano alte come le ruote dello stesso mezzo, che a una bella velocità si inclinava a quarantacinque gradi facendo temere il peggio. Poi di continua in strada, schivando le macchine ferme in fila, fino ad arrivare finalmente al nostro taxi.

27/03/2014

E' una notte stellata. Il treno viaggia ad andatura veloce, el il battito delle ruore sui binari come un battito di un cuore, che regolare, rimbomba sul mio zaino che uso come cuscino.Il polizziotto stà seduto con il fucile semiautomatico in mezzo alle gambe, mentre un neonato piange nello scompartimento vicino.

Tredici ore e sono circondato da campi di grano e baracche; Sono arrivato nella citta più sacra di tutta l'India per gli Indu:Varanasi.

Cacca, spazzatura, mucche e tori enormi, donne che chiedono la carità con bambini in braccio, moto che suonano il clacson per farsi spazio in quei vicoli stretti, dove nemmeno i "tuc tuc" possono arrivare.

Il tutto vicino ai vai Ghat, dove vengono bruciati i morti sul sarco Gange. Colori, odori che cambiano ad ogni angolo, forti, intensi che ti entrano fino al cervello, delicati, di fiorni floreali usati per le cerimonie, Mantra e preghiere che si susseguono per tutto il giorno in ogni parte della città, venditori di mariuana si fanno avanti senza nessuna remora, offrendoti qualità garantità, prezzi che scendono della metà, popo aver contrattato per un giro in barca sul Gange...questa è una delle città più incredibili che abbia mai visto!

28/03/2014

Avvolti nelle bende bianche, cosparsi di fiori, vengono posti su dei mucchi di legno quadrati. Vengono preparati ed avvolti da teli arancioni e gialli che riflettono il sole cocente di mezzogiorno. Saranno trentacinque gradi, gli uomini addetti a preparare le cremazioni lavorano senza sosta. Arrivano da tutta l'india per morire qui a Varanasi. Preparati in una casa vicino alla Gath vengono portati su delle barelle verdi, fatte da Bambu e spago in giro per le strette vie della città fino sulla riva, con a seguito tutti i parenti ed amici con in mano bacinelle di acqua o cibo da offrire. Le bende si consumano in fretta, ed il cranio annerito si intravede nel fumo bianco che si spigiona dalle fondamenta. Le gambe si staccano dal corpo all'altezza dell'anca, e prontamente l'addetto le rimette in cima. Uno spettacolo abbastanza forte, che fa parte di una delle più incredibili cerimonie indù di tutta l'India. Bambini (ancora con lo spirito puro), Sadhu (già purificato) ed i morti a causa di mosti di serpente vengono portati in mezzo al Gange su una barca, legati a dei blocchi di pietra e buttati in acqua. Questa incredibile cerimonia si svolge ventiquattro ore su ventiquattro con oltre trecento cremazioni al giorno. Il clima è di tranquillo, nessuno piange, tutto accade con assoluto rispetto pel la morte, che non è altro che l'ultima fase della vita prima della reincarnazione. Dopo oltre un'ora che rispettoso da un terrazzo rialzato osservavo il susseguirsi dei rituali, sono stato colpito dalla naturalità di alcuni bambini che giocando, si rincorrevano tra i vari falò.E' stato incredibile!

Domani mattina inizio ad insegnare in una scuola, con due classi di 23 bambini e ragazzini dai quattro ai sedici anni.

 

 

05/04/2014

Gli aquiloni danzano nel celo, come i bambini nelle strade, si rincorrono in mezzo ai tetti e le terrazze di Varanasi. Il sole al tramonto dietro la Moschea, come una sirena di una fabbrica, dichiara chiusa la battaglia.

Bambini e ragazzini scendono dai tetti e rientrano a casa o in strada. Io e Raul, un ragazzo di quattordici anni che lavora qui a scuola da un anno, ogni giorno portiamo con noi una decina di aquiloni. Quanto si riesce a tranciare il filo del "Kite" avversario si esulta, se si perde il combattimento si recupera velocemente il filo rimanente, prima che qualche ragazzino dai tetti vicini se lo prenda, alle volte prima che tocchi terra. Sembra di essere all'interno del film "il cacciatore di aquiloni" con la differenza che qui sono molti di più, spesso nella stagione giusta ne volano anche oltre duecento. Il quattordici di Gennaio per il festival sono svariate migliaia.

La mattina ed il pomeriggio si insegna matematica o geometria ai ragazzini presenti in classe. Le giornate passano velocemente, ormai è diventato un conto alla rovescia di quanto tempo mi è rimasto da passare in questo incredibile stato.

Mi mancheranno tutti gli indiani che pur non parlando una parola di inglese, facevano di tutto per aiutarmi, il dondolio della testa per dire "si", la cultura e le usanze alle volte veramente stravaganti, odori intensi, immondizia, gente che non sa dirti che cos'è la Nike, mucche, cani, greggi di capre per le città, i clacson di un traffico caotico, con regole tutte sue (Credo lo ritroverò in Nepal), una vita all'insegna della semplicità e piena di sorrisi. Una felicità semplice, genuina, povera e ricca allo stesso tempo.

Tutto l'insieme rende secondo me l'india qualcosa di incredibilmente unico e prezioso.

Ho aperto una sezione "volontariato" con le foto e in dettaglio dove sono andati spesi altri 250 euro del fondo che ho con me, per aiutare chi è meno fortunato.

05/04/2014

Gli aquiloni danzano nel celo, come i bambini nelle strade, si rincorrono in mezzo ai tetti e le terrazze di Varanasi. Il sole al tramonto dietro la Moschea, come una sirena di una fabbrica, dichiara chiusa la battaglia.

Bambini e ragazzini scendono dai tetti e rientrano a casa o in strada. Io e Raul, un ragazzo di quattordici anni che lavora qui a scuola da un anno, ogni giorno portiamo con noi una decina di aquiloni. Quanto si riesce a tranciare il filo del "Kite" avversario si esulta, se si perde il combattimento si recupera velocemente il filo rimanente, prima che qualche ragazzino dai tetti vicini se lo prenda, alle volte prima che tocchi terra. Sembra di essere all'interno del film "il cacciatore di aquiloni" con la differenza che qui sono molti di più, spesso nella stagione giusta ne volano anche oltre duecento. Il quattordici di Gennaio per il festival sono svariate migliaia.

La mattina ed il pomeriggio si insegna matematica o geometria ai ragazzini presenti in classe. Le giornate passano velocemente, ormai è diventato un conto alla rovescia di quanto tempo mi è rimasto da passare in questo incredibile stato.

Mi mancheranno tutti gli indiani che pur non parlando una parola di inglese, facevano di tutto per aiutarmi, il dondolio della testa per dire "si", la cultura e le usanze alle volte veramente stravaganti, odori intensi, immondizia, gente che non sa dirti che cos'è la Nike, mucche, cani, greggi di capre per le città, i clacson di un traffico caotico, con regole tutte sue (Credo lo ritroverò in Nepal), una vita all'insegna della semplicità e piena di sorrisi. Una felicità semplice, genuina, povera e ricca allo stesso tempo.

Tutto l'insieme rende secondo me l'india qualcosa di incredibilmente unico e prezioso.

Ho aperto una sezione "volontariato" con le foto e in dettaglio dove sono andati spesi altri 250 euro del fondo che ho con me, per aiutare chi è meno fortunato.

05/04/2014

Gli aquiloni danzano nel celo, come i bambini nelle strade, si rincorrono in mezzo ai tetti e le terrazze di Varanasi. Il sole al tramonto dietro la Moschea, come una sirena di una fabbrica, dichiara chiusa la battaglia.

Bambini e ragazzini scendono dai tetti e rientrano a casa o in strada. Io e Raul, un ragazzo di quattordici anni che lavora qui a scuola da un anno, ogni giorno portiamo con noi una decina di aquiloni. Quanto si riesce a tranciare il filo del "Kite" avversario si esulta, se si perde il combattimento si recupera velocemente il filo rimanente, prima che qualche ragazzino dai tetti vicini se lo prenda, alle volte prima che tocchi terra. Sembra di essere all'interno del film "il cacciatore di aquiloni" con la differenza che qui sono molti di più, spesso nella stagione giusta ne volano anche oltre duecento. Il quattordici di Gennaio per il festival sono svariate migliaia.

La mattina ed il pomeriggio si insegna matematica o geometria ai ragazzini presenti in classe. Le giornate passano velocemente, ormai è diventato un conto alla rovescia di quanto tempo mi è rimasto da passare in questo incredibile stato.

Mi mancheranno tutti gli indiani che pur non parlando una parola di inglese, facevano di tutto per aiutarmi, il dondolio della testa per dire "si", la cultura e le usanze alle volte veramente stravaganti, odori intensi, immondizia, gente che non sa dirti che cos'è la Nike, mucche, cani, greggi di capre per le città, i clacson di un traffico caotico, con regole tutte sue (Credo lo ritroverò in Nepal), una vita all'insegna della semplicità e piena di sorrisi. Una felicità semplice, genuina, povera e ricca allo stesso tempo.

Tutto l'insieme rende secondo me l'india qualcosa di incredibilmente unico e prezioso.

Ho aperto una sezione "volontariato" con le foto e in dettaglio dove sono andati spesi altri 250 euro del fondo che ho con me, per aiutare chi è meno fortunato.

25/04/2014

Il taxi si ferma a Nayapul. Il tempo è bello limpido, e una Jeep ci porta vicino Ghanruk, che raggiungiamo dopo un’ora di cammino.

La mattina si parte all’alba. Il sentiero si inerpica tra le colline, passando tra villaggi Nepalesi dove il tempo sembri si sia fermato una ventina di anni fa.

Chhomrong a 2000 metri, è il villaggio dove partono tutti i Trekking per il campo base Dell’Annapurna.

Sembra che tutto stia andando per il meglio quando il mio compagno di avventura si sente male, per dell’acqua o a causa di un colpo di sole, la notte sfiora i quatanta di febbre.

Decidiamo di rimanere li anche l’indomani, e successivamente di cambiare itinerario e farci il Ghandruk Ghorepani Circuit Trek.

Il sentiero dopo esser rimasto bello alto, scende verso il fiume in mezzo alla vallata. Ponti sospesi ad una quarantina di metri ci portano verso una scalinata che sale tutta la vallata opposta.

Giungla, con liane e un sacco di muschio si accolgono portandoci verso Tadapani in un paesaggio che è completamente diverso dai giorni precedenti, tutto nuovo,  e sembra il set di un film di Tarzan.

Il cibo nei villaggi dove ci fermiamo è ottimo, mentre l’acqua c’è la prendiamo un po’ dove capita, ed usiamo delle pastiglie per disinfettarla.

Il celo quasi ogni sera diventa nero come la pece, sale un forte vento che porta con se la sua grossa pioggia, alle volte grandine, che ci tiene compagnia la notte battendo sulle vetrate della nostra camera.

La mattina del quinto giorno si riparte sempre tra sali e scendi di gradini fatti a mano, con pietre portate dai vai asini, che instancabili viaggiano tra paese a paese, con il loro passo costante ed instancabile, carichi alle volte anche con bombole di gas.

Una scimmia dal collare bianco come la neve ci guarda dall’altro, sembra si metta in posa per farsi fotografare.

Zaini di turisti pigri, non capaci di valutare le proprie capacità,  che vogliono fare qualcosa sopra le loro possibilità, costringono gli Sherpa, a portano sulla schiena fino a quarantacinque chili di zaini e borsoni pieni di cose inutili, legate con spaghi e una cinghia di stoffa sulla fronte.

I tuoni iniziano a rombare come motori di aerei a reazione, ed i lampi si fanno sempre più frequenti mentre arriviamo a Ghorepani, l’ultima tappa del nostro trekking.

Dopo una leggera cena, visto il nostro budget ormai limitato all’osso, si va a letto presto, ci aspetta una sveglia alle quattro e mezza, per andare fino a oltre 3200 metri per vedere il sole che sorge su tutta la catena montuosa dell’Annapurna.

Un riflesso arancione inizia a riflettersi sulla neve bianca della cima del gigante con i suoi oltre 8000 metri.

Delle nuvole rovinano un po’ il panorama, che comunque è qualcosa di incredibile.

Dopo una colazione, si inizia la discesa. Sulla cartina ci sono i metri di dislivello, ma il sentiero è sempre tratteggiato, nessuno si poteva aspettare qualcosa come ventimila gradini, che hanno messo a dura prova le nostre ginocchia.

L’ultima contrattazione per il taxi, e siamo nuovamente in Hotel, stanchi ma felici di aver trascorso sette giorni, tra una delle catene montuose più belle ed imponenti che abbia mai visto.

 

26/04/2014

Stà finendo questa magnifica esperienza in uno dei posti più incredibili che abbia mai visto.

Tra poco si ritorna a Katmandu, dove mi aspettano una ventina di giorni come volontario all'interno di un piccolo orfanotrofio.

03/05/2014

L'ultimo giorno assieme, è volato come lo stà facendo questo viaggio.Il tempo passa inesorabile, lasciando bellissimi ricordi impressi nella mia memoria.

Dall'arrivo di Luca qui a Katmandu, al giro del lago in mtb fino all'incredibile trekking a Pokara, passando per uno shopping quasi compulsivo. Oggi accompagnandolo all'aeroporto, ci faceva compagnia una valigia di 18 chili, la quale è stata comprate appositamente solo per contenere i "danni" fatti da acquisti sfrenati.

Penso che non ci sia cosa più bella, che un amico ti venga a trovare, per condividere con te, una delle esperienze più belle mai fatte, qualcosa che nemmeno lontanamente si poteva avvicinare ad un sogno ad occhi aperti.

Grazie mille amico mio, e buon viaggio di rientro!

Ti volgio bene!!!

04/05/2014

La natura alle volte offre spettacoli incredibili. Le pioggia torrenziale quasi ogni giorno, la sera, indica l'inizio della stagione dei monsoni. Sulla terrazza dell'hotel, lampi e saette illuminano a giorno i tetti dei templi vicini. Il silenzio si alterna ai tuoni che assomigliano a ruggiti , mentre le gocce sempre più grosse e frequenti cominciano a bagnarmi sotto la tettoia, portate da un vento gelido proveniente dalla catena montuosa dell'Himalaya. Soffia costante facendosi spazio tra le strette vie di questa incredibile città, che alle volte dimentico che è a 1500m di altezza, nonostante sembri di essere in pianura, circondati da colline lussureggianti.

8/05/2014

La stanza e illuminata solamente dalla luce calda di due candele. I bambini e ragazzi mangiano seduti a terra il loro Dall con il riso. Anch, seduto assieme e loro mi gusto un po' di relax dopo una giornata di volontariato piuttosto impegnativa, iniziata come ogni giorno alle 7 del mattino.

Finito, ricambio la buona notte di una bambina e mi avvio verso casa. A trenta secondi dall'orfanotrofio una ex caserma britannica, ceduta ad una famiglia nepalese dopo che il figlio e ritornato in Inghilterra.

Colonne di marmo bianco, scalinate nello stesso materiale che portano ai piani superiori, tende ricamate e lampadari di cristallo. Sara la mia dimora per almeno le prossime sue settimane.

Ps. non ho internet disponibile, e su questa sastiera, come vi sarete accorti, mancano le lettere con l'accento.

16/05/2014

Grace House, una delle esperienze mai fatte fino ad ora. Troppe emozioni, troppe novità ogni giorno per raccontarle tutte, non saprei da dove iniziare e la batteria del mio portatile stà cedendo, viste anche le 4 massimo 5 ore di corrente elettrica al giorno.

In compenso, il mio diario in word ha praticamente raggiunto le cento pagine, e dopo questa sera che sono stato due ore con i ragazzi in una chiesa protestante, ed ho visto persone, urlare, piangere, saltare per alcuni metri in avanti, mentre in uno stato  di trans stavano pregando in ginocchio, avrò che raccontare nel mio racconto.

Ieri sera sera Momo, ne ho comperate trenta porzione, per un totale di trecento "ravioli al vapore" finiti in meno di quindici minuti. Ieri ho anche cucinato per quelli dello staff una pasta con pomodoro fresco venuta spettacolare. I ragazzi si stanno giorno dopo giorno affezionando a me, ed io a loro, sono veramente incredibili, con le loro storie ed il loro passato duro, con la vira che gli ha voltato le spalle. Hanno grinta ed una forza indescrivibile. Come una grande famiglia lottano tutti assieme da ormai sei anni, e mi stanno insegnando veramen moltissimo, ogni singolo giorno!

Domani preparo le creps alla nutella per tutti, è il mio penultimo giorno prima che un'aereo mi porti a sud verso il Myanman. La mail arrivata due giorni fa, mi comunica che il volo è stato posticipato e mi permetterà di divertirmi un bel po' all'aeroporto in Bangladesh, quando avrò cinquanta minuti di tempo per salire sull'altro aereo che mi porterà a Yangoon.

Mi gusto in "silenzio stampa "ancora questi ultimi giorni.

 

 

18/05/2014

 

Gli asciugo la lacrima che gli scende sulla guancia. E’ uno dei ragazzini con il quale ho parlato meno. Corporatura esile, piuttosto alto per i suoi tredici anni appena compiti, è piuttosto solitario, anche quando si giocava a torello in terrazzo con un pallone bucato, era l’unico che si limitava a starsene in disparte a guardare. Sono le dieci di sera e mentre uno di loro è intento a stirassi la camicia della divisa per terra vicino lo stipite della porta, e quella si suo “fratello” che ha troppi compiti per aver tempo di farlo, io ho appena finito di rimettergli un olio omeopatico nepalese, comperato oggi con Naghendra. Lo abbiamo comperato nella farmacia più vicina all’orfanotrofio, subito dopo che il medico, non’che gestore c’è l’ha portato. Dovevamo recarci diretti all’ospedale più vicino, ma era chiuso il pomeriggio per l’assenza di corrente dalle tre del pomeriggio a sette e mezza di sera. La benda di un color pastello non ho voluto legargliela troppo stretta sul suo polso che ormai è diventato il triplo dell’altro. Mi ha colpito quando sia forte nonostante la sua giovane età. Piangeva ma non emanava un singolo sibilo, soffriva in silenzio, l’unico sentore di quanto dolore provasse in quel momento erano gli occhi lucidi e le lacrime che li correvano giù lungo le guance.

E’ venuto il momento di lasciare il Nepal, con i ragazzi che camminano per le strade con magliette della “Lee” e giacche in Jeans, donne che postano sulla testa recipienti pieni di sabbia ai secondi piani di case in costruzione, bambini spensierati che giocano a “darsela “ per le strade poco trafficate di periferia, per immergermi nei templi d’oro di Rangoon, laghi con giardini ed orti galleggianti, spiagge da sogno che il turismo sembra non ancora aver incontrato, un’incredibile Myanmar.

 

19/05/2014

Arrivato a Yangon in Myanmar.

Sono in un hotel con wi-fi in camera 15 euro a notte con colazione inclusa...

partito oggi alle 14 da Katmandu, nel volo dal Bangladesh a qui, ho conosciuto una ragazza Bangalese che ha vissuto per 18 anni in Italia, e vive in Myanmar con il suo ragazzo...

Mi hanno portato a cena fuori in uno dei ristoranti italiani più buoni dello stato, mi hanno offerto la cena e poi, in un’altra macchina con portiera laterale a scorrimento automatico mi  hanno aiutato a trovare un hotel...gentilissimi!

Lui con auto ed autista privati...dopo dei gnocchi ai 4 formaggi e del pane italiano dopo 7 mesi (buonissimo tutto) sono arrivato in hotel alle 22:30, che mi ha aiutato a trovare il suo ragazzo.

Non ci capisco più niente con gli orari, domani capisco quanta differenza c'è, penso 4:30 in più

Son partito con i miei 10 euro in portafoglio e niente di più. La coppia Australiana quando gli ho raccontato che non avevo nemmeno prenotato niente per questa sera, arrivando alle 19, e senza soldi, mi hanno dato del pazzo eheheh

Quanto il destino di riserva giornate come questa, sento che devo solo ringraziare lui, e la sua buona sorte. Credo che sia una delle cose più belle vivere alla giornata, all’avventura; Mi fa sentire veramente vivo!

 

20/05/2014

Dopo aver visitato una piccola pagoda, nel parco adiacente incontro Goohto un ragazzo con suo papà, ed iniziamo a chiacchierare. Come da tradizione, mi chiedono se voglio andare questa sera a casa loro per cena, ed io non mi lascio scappare l'occasione per immergermi l'ennesima volta, nella cultura locale.

Si va al porto, e si prende un traghetto per la riva opposta, inutile dire che ero l'unico turista presente a bordo. Noleggiamo una "moto" e Goohto mi porta a visitare a 45 minuti di strada la pagoda dei serpenti, immersa in un paesaggio meraviglioso a dir poco.Lungo la strada case basse in legno costruite su palafitte, capre, oche e galline vagano un po' ovunque tra stradine  campi.Un'altra città, quella che i turisti non vedono, quella che non c'è su nessuna guida. Lo confermano i numerosi templi e pagode ad ingresso gratuito (per quelle in città i pressi variano dai tre agli 8 dollari).

La sera, tutta la famiglia, compresi i due fratelli della mia "guida" mi aspettano seduti a tavola dove hanno preparato un banchetto a base di riso, verdure e pollo, buonissime! Dopo un tè, saluto e ringrazio per l'ospitalità e ritorno all'hotel, dove chiacchiero per un po' con dei giocatori di una squadra di calcio che è in ritiro qui. Sono tutti africani, e tra loro c'è anche un giocatore dell'udinese e un ragazzo che con la sua cresta bionda mi ricorda Balotelli.

Domani dovrò infornarmi all'ambasciata Thailandese se posso fare il visto direttamente al confine, quando ci arriverò penso tra una quindicina di giorni.

26/05/2014

Ore dieci. Il tempo passa veloce lungo la dritta strada che sale verso il nord del Myanmar. Gli ammortizzatori del mezzo lavorano senza sosta,sollecitati dai piccoli buchi dell’asfalto.

Distese a perdita d’occhio di campi, coltivazioni di riso, stagni e canali. Nuvole di un bianco panna filtrano il sole che gioca con esso a rispecchiarsi nell’enormi pozzanghere ai lati della strada e nei laghetti naturali. Dopo una sosta proseguiamo. Nonostante si senta una notevole umidità, è da non credere quanto limpido sia. Sono quelle volte che osservando l’orizzonte lo sguardo non pone fine ad esso, dovendo ricorrere all’immaginazione. La “fine” è diventata la limitazione umana nella stessa azione dell’osservare. Una sensazione provata solamente nel viaggio in Alaska, quando distese di ettari di foresta finivano solamente nella mia mente in un illusione di infinito.

Palme, alberi dalle grandi chiome che si contrastano del azzurro del cielo, formando delle forme geometriche praticamente perfette, neanche se fosse stato a disegnarle la mano di un architetto con il suo compasso.

La valle dei templi di Began è qualcosa di veramente difficile da spiegare, riuscendo far capire che cosa si prova quando il sole abbandona l’orizzonte per dare spazio alla notte.

Nemmeno un’intera tavolozza di colori di un pittore potrebbe creare la quantità di sfumature di verdi dell’erba, di gialli e rossi dei tetti dei templi, che raggiungono alle volte tonalità simile all'ambra, gli alberi e le palme muovendosi con il vento mi travolgono, con le loro mezze tinte e mille gradazioni ogni istante diverse.

Penso oltre un migliaio di templi spuntano con le loro forme più varie , in mezzo ad una distesa infinita che può ricordare un po' quella della savana Africana. Il tutto immerso in un ambiente unico, uno dei più belli visti in questo viaggio.

In Began ho incontrato Axel, ed ora mi trovo nuovamente in compagnia dopo nemmeno un mese. Come me, lui non ha un piano ben definito, pensiamo di ritornare assieme a Yangun per poi proseguire verso le spiagge. Visti i notevoli problemi in Thailandia, la stagione delle piogge che inizia tra una ventina di giorni circa, pensavo di farmi un mesetto di meritato relax in qualche spiaggia non raggiunta ancora dal turismo di massa per poi con un volo diretto raggiungere la Malesia.

29/05/2014

Mercatini locai, templi e pagode dai tetti dorati fanno da cornice ad una “Venezia” di altri tempi. Palafitte ed ancora palafitte, è tutto sospeso su quello che è un’enorme palude che circonda il lago, avvolto in migliaia di piante acquatiche che elegantemente accarezzano la superficie creando canali e piccoli rii dove ci addentriamo con le nostre macchine fotografiche alla ricerca di immortalare qualcosa che potrà entrare a far parte di quei ricordi che non si dimenticheranno mai.

Donne lavano gli indumenti sui pontili, mentre il motore della nostra chiatta schioppettata, sussulta, va al minimo per poi tacere lasciano spazio alle risate di bambini che giocando, fanno il bagno sulla riva del fiume.

Un’esperienza bellissima che chiude in grande stile questa breve visita in Myanmar. Soli tre giorni fa avevo scritto che proseguivo verso le spiagge vicino Yangon ma i monsoni quest’anno sono arrivati prima del previsto. Con un cambio di programma, il mio viaggio ora prosegue verso la Malesia, dove altri due aerei mi condurranno verso la mia prossima tappa: Pulau Perhentian, più esattamente sull’isola di Perhentian Kecil dove rimarrò per una ventina di giorni. Partenza prevista dall’aeroporto di Yangon per il primo di Giugno.

01/06/2014

Da ricordare:partire con l'aereo nella stagione dei monsoni rende il volo poco tranquillo.

Arrivato all'immenso all'aeroporto di Kuadalampur di tre piani, più grande di qualsiasi centro commerciale abbia mai visitato, dovrò starci per dodici ore.

Che fare per tutto questo tempo? Bè, andare prendere una stanza ad ore al Container Hotel, all'interno dell'aeroporto. Veri e propri container di ferro, rivestiti all'interno con legno chiaro e un bel materasso morbido sono il top se non si soffre di claustrofobia...
Compreso nel presso: Asciugamano, doccia spettacolare bollente e copertura wi-fi veloce anche dentro il container. Spettacolo! Domani ore 4:30AM si riparte per la costa est della Malesia a sola un'ora di aereo da qui.

 

27/06/2014  Come prima della partenza ora è iniziato il conto alla rovescia che sancirà la fine di questa incredibile e bellissima avventura durata nove mesi. Lasciati i mercatini di Kota Baru con un odore cosi intenso di pesce, che penso si possa capire solamente lasciando un frigorifero non accesa con all’interno un chilo di pesce sotto al sole per un anno e poi aprirlo, ho preso l'aereo per Kuala Lumpur. Passeggiavo con la testa che guardava costantemente in aria e mi son sentito veramente piccolo quando ho raggiunto le Twin Towers.Immense, imperiali sovrastano con una simmetria perfetta tutta la città. Di notte sfoggiano sicuramente tutta la loro eleganza, con un’architettura a dir poco incantevole! E' stata una specie di riunione di famiglia all'estero, con zii e cugino che sembrava strano vederli passeggiare con me per il centro...  Tre giorni, e finalmente si riparte questa volta verso l'Indonesia.  Dopo un volo decisamente memorabile con il pilota che raccomanda al personale di volo di sedersi ed allacciare le cinture causa maltempo, atterro a Jakarta. Un imprevisto con le carte di credito ed un bonifico al volo con la Western Union mi trovo con un piano scombinato, un treno rimandato e con sette milioni e ottocento mila rupie. Il viaggio l'avevo programmato la notte, ma Ringrazio di non essere partito ieri sera; Palme e risaie che scorrono veloci fuori dal finestrino sotto un cielo plumbeo, mentre contadini lavorano nei campi la quale fine  si confonde con l’orizzonte. Poggiapiedi e sedili reclinabili in un ambiente pulito, dove uomini in camicia e pantaloni eleganti si siede vicino a quella in boxer da mare, godendosi questo viaggio leggendo un giornale o dormendo qualche oretta.  Con il chilometraggio che diminuisce verso la mia destinazione, indirettamente proporzionale, il mio appetito aumenta sempre più e decido di ordinarmi un riso con le verdure e del pollo fritto.  Ormai dopo quasi sette ore non dovrebbe mancare molto alla mia destinazione, anche se il treno che avanza in mezzo ad una foresta, palme sfiorano le carrozze mosse da un vento forte. In lontananza colline dai quali scendono verso valle torrenti d’acqua  cristallina che scivolando sinuosa, plasma sassi di un nero carbone, levigati a tal punto che sembri riflettano la luce di un timido sole.   L'arrivo a Jajakarta e dopo una bella dormita, nuovamente pronto per visitare uno dei templi più belli mai visti, quello di Borobudur, che poi fa anche parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO, alto quarantadue metri, sui quattro livelli è raffigurata sulla pietra tutta la storia incredibile, che se viene sommata la distanza, sono 5 chilometri di incisioni, per finire in cima con settantadue state del Buddha. Pomeriggio di relax a mollo in una ciambella a visitare una grotta parzialmente sommersa con stalattiti e pipistrelli.  Domani ore dodici si parte in pullman verso Bali.

08/07/2014

Una piscina a picco sulla scogliera, davanti solo l’oceano con i surfisti che cavalcano le gigantesche onde che di formano pian piano con il loro ritmo costante. Il sole infuocato all’ora del tramonto si intravede tra il blu Prussia delle nuvole con rilessi che vanno dar rosa al viola. Sorseggio un mojito seduto sulla sedia in vimini bianco intrecciato a formare una poltrona che è  tra una seria ed una sdraio. Camerieri in divisa blu e bianca sono a completo servizio di tutti, rendendo queste ore indimenticabili. Un vento fresco accompagna rondini e pipistrelli che sfrecciano a poca distanza della mia testa intenti a cacciare zanzare e moscerini. Uno dei posti , anzi sicuramente quello più incredibile dal punto di vista del lusso e di classe nel quale abbia messo piede in questo viaggio e credo in tutta la mia vita.  Dopo aver visto la povertà, e aver trascorso giorni incredibili con ragazzini i quali non avevano nulla ma erano felici, mi son chiesto a che cosa serve tutto questo? Che ci facevo li, a farmi fare le foto da mio zio da pubblicare su facebook? Forse per mettermi in mostra  o solamente per avere un ricordo di quella giornata e di quel paradiso in terra dove non molti avranno l’occasione e la possibilità di vedere in tutta la loro vita. In questi primi quattro giorni a Bali mi sento di essere stato catapultato dalla parte opposta del mondo nel quale ho passato gli ultimi nove mese, un mondo che vive di apparenza, circondato da tutti quegli stereotipi che ti fanno sentire diverso dagli altri, la consapevolezza e l'appagamento che ci si può permettere tutto questo. Quando sei dentro ad una realtà, qualsiasi essa sia, non ci pensi e non te ne accorgi perché fa tutto parte della normalità, e questo vale anche per quelli che vivono e dormono sui marciapiedi di Jaipur o nelle baracche di lamiera in periferia.  La felicità come ho penso già scritto in questo mio diario non è data da tutto questo ma da una difficile ricerca di un equilibrio interiore. Credo personalmente che soddisfare alcune necessità, avendo i mezzi per farlo sia un segno più  di debolezza che di forza.

E’ sicuramente più facile avere le possibilità e soddisfare i propri bisogni non primari, che al contrario aver avuto la sfortuna di nascere povero, in un ambiente duro dove da vita ti ha girato le spalle e ti ha abbandonato a te stesso ti rende sicuramente più forte e ti da la possibilità di riscattarti , facendo giorno dopo giorno esperienze di vita che ti mettono alla prova.  Questa settimana mi è servita per vedere anche una parte di mondo decisamente turistica e meravigliosa, e mi ritengo fortunatissimo ad aver avuto questa possibilità.  Ora in un hotel dietro l'aeroporto nella mia modesta camera doppia a meno di dieci euro per notte ed i ristorantini locali dove per un pranzo mi hanno chiesto settemila rupie (40 centesimi) mi sento nuovamente in viaggio, integrato con quello che mi circonda!  Domani si vola verso Jacarta e l'indomani altre undici ore mi porteranno a Londra dove dopo alcuni giorni, con una ragazza Londinese ed una sua amica raggiungero in un fantastico viaggio in macchina la città di Berlino.  Ci rivediamo in Europa!!!